Dopo il fallimento della holding, a rischio il posto di Ketty Corona

È opportuno che l’amministratrice di un’azienda dichiarata fallita poche settimane fa, presieda ancora un ente regionale che tra le altre cose, si occupa di aiutare le imprese isolane nei campi dell’innovazione, della ricerca e delle nuove tecnologie? L’interrogativo tiene banco ai piani alti della Regione, dopo il dichiarato fallimento della Collina srl, la holding amministrata da Ketty Corona. Ovvero la presidente del comitato tecnico di gestione di Sardegna ricerche. Si parla della società controllata dalla Regione che si occupa, appunto, di favorire le imprese sarde in particolar modo nel campo dell’innovazione e della ricerca. In più, spunta la cancellazione dall’anagrafe “per irreperibilità”. Ovvero, il Comune di Cagliari dice che ufficialmente Ketty Corona non si sa dove sia. E la cancella dall’Apr, dall’Anagrafe della popolazione residente. Come si vedrà in seguito, questo comporta diversi effetti. E una ‘curiosità’. Certo è, in tutto questo bailamme, che qualche avvocato ha pensato bene di notificare ingiunzioni di pagamento direttamente nella sede di Sardegna ricerche. 

“È indubbiamente inopportuno – riportano fonti vicine alla giunta regionale – che una persona al vertice di una realtà come Sardegna ricerche sia protagonista di tali vicende”. Ma se sul piano dell’opportunità pare non vi siano dubbi, quel che ora è da accertare riguarda le conseguenze economiche per le casse della Regione di una eventuale rescissione anticipata del contratto triennale da oltre 260mila euro che il governatore Cappellacci rinnovò a fine legislatura. Ed è proprio su questo aspetto che si stanno concentrando gli uffici regionali.

La storia – riportata da SardiniaPost e dalla Nuova Sardegna– è quella del fallimento della holding che vanta partecipazioni in altre sette società, come da visura camerale. Tutto parte dal ricorso presentato da un’ex dipendente della Collina, che vanta crediti per oltre 46mila euro tra stipendi e trattamento di fine rapporto non pagati. Da qui, fatte le dovute verifiche del Tribunale di Cagliari, la sentenza di fallimento.

LatitanteSentenza alla quale l’amministratore unico Ketty Corona non ha fatto opposizione, con la conseguenza che non sono stati portati all’attenzione del giudice il bilancio e la situazione patrimoniale, economica e finanziaria. Dalle visure camerali risulta, peraltro, che l’ultimo bilancio depositato dalla Collina srl si riferisca al 2009. Un’oggettiva anomalia – secondo le leggi in materia – che sulla carta potrebbe avere già attivato le indagini della polizia giudiziaria.

Inoltre, come si diceva, dalle carte emerge anche che  Ketty Corona risulta irreperibile. Lo dice un certificato del Comune di Cagliari emesso nel novembre 2014. “Era residente qui ed è stata cancellata da questo Registro della popolazione per irreperibilità in data 21/11/2013”. Insomma, da oltre un anno, la presidente di una società di prim’ordine come Sardegna ricerche non aveva residenza, né si sapeva dove vivesse. Non è cosa di poco conto, visto che ciò implica pure – tra le altre cose – la cancellazione dalle liste elettorali.

Perla 02-Voto su FBIrreperibile per lo Stato ma non per Facebook. Dove Maria Paola (Ketty) Corona fa sapere che ha votato (presumibilmente per le Regionali 2014) “secondo scienza e coscienza”. Ovvero: “Per ciò che so e penso e per ciò in cui credo profondamente. Ho scelto col cervello e col cuore. Ho scelto”. Ma come fa una persona cancellata dall’Apr nel 2013 a votare per le Regionali 2014? O forse la dichiarazione sul voto si riferiva a qualche elezione precedente? Un piccolo mistero. Certo è che il 18 febbraio 2014, Ketty Corona posta un articolo ironico sulla vittoria di Pigliaru e proprio sotto il faccione del nuovo governatore, scrive: “Ridiamoci sopra, dai”.

La vicenda è in pieno sviluppo, non solo negli uffici regionali. Un altro aspetto riguarda le società controllate dalla Collina srl e i loro dipendenti. Segnali di una certa preoccupazione sono stati di recente registrati a Olbia, tra i dipendenti della Olbiamare.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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