Coronavirus, tre nuovi test positivi. Salgono a 42 i contagiati in Sardegna

Salgono a 42 le persone colpite dal  coronavirus in Sardegna. Nelle ultime ore ci sono stati altri tre casi a Cagliari tra persone che, però, erano già state sottoposte all’isolamento quindi dovrebbe essere ridotto a zero il rischio di avere infettato altre persone. Questo dimostra l’importanza di rimanere il più possibile in situazioni protette ed evitare di uscire da casa, come lo stesso decreto ‘io resto a casa’ della presidenza del Consiglio dei ministri impone.

Rimane Nuoro è la provincia sarda dove si conta il più alto numero di contagi: 18 sui 42 finora registrati in tutta la Sardegna. La Città metropolitana di Cagliari è il secondo territorio più colpito con 14 casi. Seguono Sassarese e il Sud Sardegna con 4; due invece i malati a Oristano. Dai test di ieri al San Francesco dipendeva anche la scelta di un’eventuale chiusura dell’ospedale, proprio per arginare il più possibile la diffusione della malattia (leggi qui). Resta invece in piedi l’ipotesi che si proceda con la realizzazione di un ospedale da campo.

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Per evitare situazioni di rischio per il contagio, la Regione ha imposto l’autodenuncia per le persone che dal 24 febbraio sono arrivate in Sardegna dalle zone rosse. Da allora il numero dei sardi e dei ‘continentali’ che si sono autodenunciati è aumentato e questo tipo di comunicazione l’hanno fatta già 13.300 e serve per censire il più possibile gli arrivi nell’Isola e quindi capire come intervenire per contrastare il tasso di contagiosità.

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Intanto continuano i controlli serrati perché il decreto ‘Io resto a casa’ prevede l’autorizzazione di spostamenti solo per ragioni di lavoro, salute o assistenza ad altre persone si può lasciare il proprio domicilio. E comunque bisogna farlo minuti di un’autocertificazione. Le persone non regole sono state segnalate all’autorità giudiziaria: solo a Tempio i denunciati sono stati quattro. Ieri a Samassi è toccato a un 57enne uscito in bici. Il presidente della Regione, Christian Solinas, ha diffuso oggi il piano d’emergenza sanitaria che prevede la divisione della Sardegna in due macro-aree.

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