Aumenta il numero di autodenunce da parte di persone che sono arrivate in Sardegna dal 24 febbraio e che provenivano dalle zone rosse. A oggi il dato parla di 13.300 soggetti potenzialmente a rischio che si sono autodenunciati all’Unità di crisi dopo l’entrata in vigore della prima ordinanza del presidente della Regione, Christian Solinas. Si tratta di una procedura obbligatoria che consente di monitorare i flussi e soprattutto evitare situazioni rischiose per il contagio. Per chi non presenta nessun sintomo, la procedura prevede l‘isolamento in casa per 14 giorni, mentre su chi manifesta segnali di coronavirus vengono applicati i protocolli sanitari già collaudati.
Le comunicazioni vengono fatte sulla piattaforma informatica predisposta dalla Regione e negli elenchi figurano anche i passeggeri arrivati in Sardegna dalle zone rosse, richiesti dall’amministrazione a compagnie aeree, marittime e alle società di gestione.