Arresti Fluorsid, interrogatorio fiume per uno degli indagati

Interrogatorio fiume in carcere per uno degli arrestati nell’ambito dell’inchiesta Fluorsid, Simone Nonnis, ex dipendente della ditta esterna Ineco che per l’azienda di Tommaso Giulini svolgeva alcuni servizi: nove ore di domande e risposte, anche su temi che non rientrano nella misura cautelare che lo ha coinvolto. Le prime due ore davanti al gip del Tribunale di Cagliari, Cristina Ornano, il resto con il pubblico ministero Marco Cocco che è titolare dell’inchiesta sul presunto inquinamento nell’area attorno all’azienda di Macchiareddu.

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Simone Nonnis – difeso dall’avvocato Alberto Ippolito – ha deciso di parlare dalle 9 e mezza del mattino sino alle 18.30, con una piccola pausa per uno spuntino. “Come già concordato sia con il Gip sia con il pm – ha detto a fine interrogatorio il legale – il mio assistito ha risposto a ogni domanda, parlando anche di temi diffusi che non sono strettamente indicati nella misura cautelare e che ritengo saranno in seguito oggetto di approfondimento. Ha anche raccontato le ragioni di carattere ambientale per le quali, circa un anno fa, ha deciso di lasciare la società per la quale lavorava”.

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Nonnis, che lavorava alle dipendenze di Armando Bollani (finito agli arresti domiciliari, qui tutti i nomi degli indagati), pare avesse preso da tempo preso le distanze dalla sua impresa. Al pubblico ministero avrebbe riferito circostanze utili per proseguire le indagini, mettendo sotto la lente anche zone al momento non presenti tra quelle oggetto di verifica da parte degli investigatori della Forestale, della Asl e dell’Arpas che stanno lavorando sotto il coordinamento della Procura.

Dal Gip è stato sentito anche Marcello Pitzalis, difeso dall’avvocato Gigi Sanna, l’altro operaio della società appaltatrice Ineco finito in carcere (qui le intercettazioni telefoniche). Venerdì 19 e martedì 23 maggio sarà la volta degli altri destinatari della misura cautelare. L’indagine, che ha coinvolto i vertici della Fluorsid di Macchiareddu con contestazioni che vanno dal disastro ambientale all’associazione a delinquere e all’inquinamento, è dunque destinata a proseguire a seguito dell’interrogatorio-fiume di Nonnis. Bocche cucite in Procura e tra gli investigatori, ma l’impressione è quella che l’inchiesta possa riservare nuovi e ulteriori sviluppi.

 

 

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