A Sassari e dintorni: i cantieri stradali perpetui e la metro al palo

L’elenco delle opere incompiute in realtà è molto più lungo rispetto alla lista ufficiale presentata dal governo.

A Sassari, e più in generale nel nord Sardegna, le ruspe ferme hanno a che fare soprattutto con un settore ben specifico: quello della viabilità e dei trasporti pubblici. Al primo posto di questa “black list” troviamo la Sassari-Olbia. O meglio, i lavori di allargamento a quattro corsie della strada: una delle arterie più importanti per l’Isola e, allo stesso tempo, una tra le più pericolose vie di comunicazione in Italia. La giunta Cappellacci ha smembrato il progetto dividendo l’arteria in dieci lotti. Una mossa pensata per portare a procedure più snelle e che in realtà ha trasformato il grande cantiere da 850 milioni di euro in uno spezzatino a dimensioni variabili. I lotti iniziali sono a buon punto: l’allaccio con la statale 131 e il collegamento tra Ploaghe ed Ardara sono praticamente cosa fatta. Anche l’ultimo e il penultimo lotto, quelli di raccordo con Olbia per intenderci, non hanno subito grossi ritardi. I problemi più seri sono presenti nei tratti centrali. I lotti 3 e 7 presentano ritardi gravi mentre i lotti 2 e 4 sono praticamente fermi. E poi ci sono i lotti 5 e 6, dove i lavori stavano iniziando con puntualità rispetto alla tabella di marcia ma ora sono chiusi perché affidati alla Tecnis, società commissariata per infiltrazioni mafiose.

In tema di allargamento a quattro corsie non si può non citare la celebre “Buddi Buddi“, la strada che collega Sassari con il litorale. Un’opera sognata dai sassaresi fin dagli anni Novanta. I vertici dell’amministrazione provinciale per anni hanno ripetuto lo stesso ritornello: “La Buddi Buddi sarà pronta entro l’estate”, salvo poi essere puntualmente smentiti dai fatti. Il primo problema riguarda le competenza: l’opera è infatti divisa in un tratto comunale e in un tratto provinciale: la linea di demarcazione è altezza della chiesetta di Zuari dove fino a poco tempo fa campeggiava una scritta poco religiosa ma in sintonia con la sorte dei lavori: “Buddi Buddi vergogna”. L’esasperazione dei viaggiatori è comprensibile. La strada è quasi terminata ma non del tutto. In entrambi i tratti i lavori sono a buon punto, eppure non si riesce ad arrivare a una conclusione. Nel tratto di competenza dal Comune mancano all’appello risorse per 1,4 milioni. Mentre nel tratto provinciale, pur essendoci le coperture, i lavori sono fermi a causa di problemi dell’impresa che si è aggiudicata l’appalto.

LE FOTO di Bettina Camedda

Poi, sempre per rimanere nel tema del settore dei trasporti pubblici, è possibile spostarsi a Sassari dove ci sono ben due opere che ricadono direttamente sulla vita quotidiana di chi viaggia. La prima è il fantomatico centro intermodale di via XXV Aprile: un mega complesso articolato su quattro piani, con livelli interrati che dovrebbero ospitare 550 parcheggi di cui 50 a disposizione dell’Arst. Previsti bar, ristoranti e attività commerciali. Ma al momento non c’è nulla a parte un investimento da capogiro: 28 milioni di fondi europei. L’accordo di programma ha avuto inizio nel 1997. Ma ancora oggi, i pendolari continuano ad aspettare gli autobus tra mille disagi, a bordo strada, sui marciapiedi della stazione provvisoria dell’Arst di via Padre Zirano dove in realtà non esiste alcuna struttura: c’è solo un box per la biglietteria mentre i servizi igienici sono garantiti da un bagno chimico. Un pessimo biglietto da visita per la città.

sassari centro intermodale

La seconda incompiuta all’interno di Sassari è sicuramente la metropolitana di superficie. Il trenino Sirio si aggira per la città come uno spettro, collegando la periferia di Santa Maria di Pisa con la cittadella ospedaliera. Ma gli osservatori più attenti sanno che quel tragitto dovrebbe essere in realtà il tratto finale del progetto. Perché in teoria Sirio avrebbe dovuto collegare Sassari con l’aeroporto di Alghero. Un collegamento che ormai sembra un sogno, vista l’incertezza sulle risorse a causa di anni di ritardi da parte dell’Arst. La prossima stazione a dover essere realizzata dovrebbe essere quella di Li Punti e Baldinca: ma anche su questo punto ci sono più ostacoli che dati di fatto. Uno su tutti: il tracciato pensato inizialmente dall’Arst andava a finire a ridosso di un’area sottoposta a vincoli, ma nessuno si era accorto di questo problema in tempo. Mesi e mesi di ritardi hanno portato al rischio sempre più concreto della perdita dei fondi europei su cui si poggiava l’intero progetto.

Nell’elenco delle incompiute ci sono anche i parcheggi interrati dell’Auditorium comunale e molte altre opere abbandonate o in attesa di riqualificazione. L’ex hotel Turritana, l’ex Lido Iride a Platamona, l’ex Cinema Astra, l’ex Mattatoio comunale. Sono talmente tante che anche la nostra lista rischia di essere come loro: incompiuta.

Michele Spanu

@MicheleSpanu84 on Twitter

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