Ospedali, reti idriche, impianti sportivi: le 67 incompiute dell’Isola

L’opera incompiuta più costosa d’Italia è la cittadella sportiva di Tor Vergata, a Roma: 607 milioni di euro per un gigantesco, inutile, scheletro in ferro e cemento. Le incompiute sarde si tengono per fortuna ben lontane da queste cifre ma l’Isola non è certo un esempio di virtù: secondo i dati aggiornati al giugno 2015 dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, che pubblica ogni anno l’Anagrafe delle Opere Incompiute d’Italia, in Sardegna ci sono 67 opere iniziate e mai terminate.

Alcune hanno avuto il via solo sulla carta, altre sono pronte per l’inaugurazione ma non ancora fruibili, altre a metà ma già messe in funzione. Se si guarda al totale nazionale, 868 progetti per un totale di 4 miliardi, l’Isola si piazza al quarto posto tra le regioni più sprecone. Peggio fanno solo Sicilia, Calabria e Puglia. Numeri allarmanti, secondo il Codacons, che pochi giorni fa ha diffuso una stima sui costi delle incompiute per ogni famiglia: ben 166 euro all’anno. “Le opere incompiute sono un grave danno di immagine per il Paese”, ha commentato il presidente dell’Autorità nazionale anticorruzione Raffaele Cantone, mentre il Ministro delle Infrastrutture Graziano Del Rio è convinto che rappresentano “la rottura del patto di fiducia tra la pubblica amministrazione e i cittadini”.

I numeri delle incompiute isolane sono forniti al Governo dalla Regione Sardegna su segnalazione di comuni, enti e consorzi. I disastri vanno dal Nord al Sud dell’Isola, dai piccoli comuni ai grandi centri (qui l’elenco completo). Ci sono scuole, impianti sportivi, ambulatori e reparti ospedalieri, manutenzione di edifici già esistenti, centri di servizi, parchi, cimiteri, caserme, strutture ricettive, strade e auditorium, ma le incompiute sarde riguardano soprattutto le infrastrutture dell’acqua: ben 68,6 milioni di euro già stanziati per impianti di potabilizzazione, opere idrauliche, adeguamento dei sistemi idrici progettati da Ente Acque della Sardegna e consorzi di bonifica. Tra queste la più imponente è quella progettata da Ente Acque nel sistema Flumineddu-Tirso-Flumendosa per l’alimentazione irrigua della Marmilla: 36 milioni di euro per un’opera mai avviata.

Ancora dell’Enas un altro progetto per ora a metà: sono i lavori di collegamento dei sistemi idrici Tirso-Flumendosa-Campidano e la migliore utilizzazione dei bacini Tirso e Fluminimannu, importo totale 18,5 milioni di euro. Al terzo posto nell’elenco delle incompiute più costose c’è il piano del Consorzio Industriale di Cagliari:  17 milioni, lavori realizzato finora per un quarto, per completare la rete per movimentazione di prodotti e fluidi di servizio nell’area industriale.

Ben 16 milioni di euro ha stanziato il comune di Arborea per l’autodromo comunale: il finanziamento risale a trent’anni fa, quello che è stato fatto, quando non rubato e divelto, è da anni in totale abbandono. La società partner della ditta aggiudicataria, una partecipata del comune di Arborea, è nel frattempo fallita, mentre il suo amministratore delegato, Marco Carboni, è stato condannato a nove anni di carcere per violenza contro la ex moglie.

Ancora Is Arenas nell’elenco delle incompiute: sono gli “interventi di riqualificazione ambientale e sportiva e infrastrutturale urbana” nell’area dove Massimo Cellino, allora presidente del Cagliari Calcio, voleva il nuovo stadio per i Rossoblù, otto milioni di euro per nessun lavoro eseguito a Quartu Sant’Elena, terza città della Sardegna. In compenso sulla vicenda è nata un’indagine della Procura di Cagliari su irregolarità nella costruzione dello stadio: tentato peculato, falso e violazioni di norme urbanistiche alcune delle accuse che il 1 marzo porteranno Cellino, l’ex sindaco quartese Mauro Contini e altri sei indagati davanti ai giudici del Tribunale di Cagliari.

Tra le opere terminate ma non fruibili ci sono l‘impianto fotovoltaico negli edifici del comune di La Maddalena (costo totale 300 mila euro), i lavori di collegamento tra i bacini del Temo e del Cuga realizzati dal Consorzio di Bonifica della Nurra per 5, 4 milioni di euro, la costruzione del lago collinare a Vallermosa (419 mila euro). Inutilizzati ancora il pronto soccorso e il reparto per malati psichici dell’ospedale N.S. di Bonaria di San Gavino: oltre tre milioni di euro per un progetto della Asl 6 di Sanluri mai aperto al pubblico.

Nell’elenco, dove ben 8 incompiute si registrano a Nuoro (due scuole elementari, una materna, un palazzetto dello sport, una strada di collegamento per la caserma dei vigili del fuoco, la caserma dei carabinieri a Marreri, la ristrutturazione di locali a Badu ‘e Carros da destinare all’Università, totale 11,3 milioni) e altrettante a Oristano (lavori all’ex teatro San Martino, dentro l’ex carcere militare, al mattatoio comunale, al palazzo di giustizia, la ristrutturazione della torre di San Cristoforo, la casa dello studente, riqualificazione della zona ‘foro boario’, costruzione di una comunità per tossicodipendenti in località Pabarile: valore per più di 8 milioni) mancano i comuni di Sassari e Cagliari. Eppure sappiamo che anche qui esistono tante opere a metà: sul capoluogo è stato pubblicato appena qualche mese fa il portale Cagliari Incompiuta, curato da sei studenti di un master in comunicazione dell’Università di Cagliari. Sono sei le strutture finora registrate tra le grandi incompiute cittadine, il caso più eclatante è l’ex ospedale Marino sul Poetto: oltre trent’anni di incuria e abbandono proprio in riva al mare (guarda LA PHOTOGALLERY).

A Sassari ci sono gli esempi di strade mai terminate come la Buddi Buddi e la Sassari-Olbia, a La Maddalena la brutta storia delle strutture per il vertice G8 simbolo di spreco e degrado.

Grande assente, nell’elenco ministeriale, anche la strada statale 131: la ‘Carlo Felice’ che collega Cagliari a Porto Torres è stata di recente definita su Il Fatto Quotidiano ‘l’opera più lenta del mondo’. Ben 33 anni sono trascorsi dal 2004 quando l’Anas ha messo a bando i lavori del ‘Lotto 1’, 8 chilometri e mezzo tra Sanluri e Monastir. I lavori, di recente messi sotto la lente di ingrandimento della Corte dei Conti, non sono ancora finiti.

(Nell’immagine: recinzioni attorno all’impianto sportivo di Is Arenas, foto di Roberto Pili)

Francesca Mulas

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Mappa delle incompiute nell’Isola: sono 66, tra strutture idriche e edifici pubblici

La Maddalena: dopo il mancato G8 è la capitale delle incompiute

A Sassari e dintorni: i cantieri stradali perpetui e la metro al palo

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