Stadio Is Arenas a Quartu: tutti a giudizio, compreso l’ex patron Cellino

Si è chiusa con una sfilza di rinvii a giudizio l’udienza preliminare per la vicenda delle presunte irregolarità legate alla costruzione dello stadio di Is Arenas a Quartu (Cagliari), voluto dall’allora presidente del Cagliari, Massimo Cellino, finito anche in prigione due anni e mezzo fa.

Il processo all’ex patron rossoblù inizierà il primo marzo 2016 davanti ai giudici della Seconda sezione penale del Tribunale di Cagliari. Con lui anche l’ex sindaco di Quartu, Mauro Contini (ex Fi), e l’ex assessore Stefano Lilliu, l’imprenditore Marcello Vasapollo, committente dei lavori, l’ingegnere Graziano Mossa, il coordinatore della sicurezza Raffaele Perra e il direttore dei lavori Giacomo Manca di Villahermosa.

Il Gup del Tribunale di Cagliari, Mauro Grandesso, ha poi rinviato la decisione al 23 novembre per la richiesta di patteggiamento dell’ex dirigente del comune di Quartu, Pierpaolo Gessa, e per le richieste di abbreviato di Antonio Grussu, Giorgio Caria (amministratore e geometra della ditta Andreoni) e Andrea Masala, direttore dei lavori.

Fra i reati contestati dal pm Enrico Lussu spiccano, a vario titolo, il tentato peculato, falso e violazioni di norme urbanistiche. L’inchiesta della procura di Cagliari era nata nel 2012 dopo alcuni esposti. Per quei fatti il patron del Leeds, Massimo Cellino, e l’ex sindaco Contini, assieme ad altri indagati, erano stati arrestati su ordine di custodia cautelare del gip. Il Gup Grandesso ha anche accolto la richiesta di oblazione presentata da Cellino per uno dei reati minori: dovrà pagare 103 euro per aver invitato i tifosi del Cagliari a presentarsi allo stadio di Quartu per una partita nonostante un’ordinanza contraria del prefetto.

Foto Roberto Pili

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