L’ombra della mafia si allunga sugli appalti della Sassari-Olbia. La società Tecnis Spa, importante per l’intero settore delle costruzioni è stata commissariata dalla Direzione antimafia di Catania. Si tratta della stessa che ha vinto gli appalti – del valore di circa 100 milioni di euro – per un tratto di pochi chilometri, due lotti in tutto, tra Monti e Berchidda. La notizia si legge ne L’Unione sarda e ne La Nuova Sardegna oggi in edicola. In particolare sono state sequestrate le azioni delle tre società che compongono il gruppo siciliano per un miliardo e mezzo di euro. L’accusa è infiltrazione mafiosa, in particolare: «asservimento del gruppo imprenditoriale alla famiglia catanese di Cosa Nostra» E il rischio è che ora ci sia uno stop totale ai lavori di un cantiere già infinito, già diviso in micro appalti su cui c’è il sospetto che sia stata coinvolta anche la rete di Sindacopoli.
I trascorsi e il futuro. La Tecnis era già stata coinvolta nell’indagine su un presunto giro di tangenti all’Anas, attorno alla Dama Nera. Ed era già a rischio il certificato antimafia. Da qui i rallentamenti nei lavori. Ora, l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Paolo Maninchedda, ha subito scritto all’Anas. Nero su bianco ha chiesto chiarimenti sulle conseguenze dell’inchiesta e dei provvedimenti giudiziari.