Stazione fantasma a Sassari: incompiuta da 28 mln, pendolari a bordo strada

I passanti che attraversano corso Vico, nel pieno centro di Sassari, ormai sono abituati a fare i conti con quel cantiere fermo da anni. Le ruspe non ci sono più: almeno due ditte hanno abbandonato l’area dove un tempo sorgeva la vecchia stazione degli autobus. Inquinamento, burocrazia, immobilismo hanno rallentato all’inverosimile i lavori e ora il centro intermodale di Sassari – ossia la stazione degli autobus -sembra più un miraggio metropolitano che un’opera pubblica. Le carte parlano di un progetto strategico per la città e per tutto il nord ovest: un mega complesso articolato su quattro piani, con livelli interrati che dovrebbero ospitare 550 parcheggi di cui 50 a disposizione dell’Arst. Previsti bar, ristoranti e attività commerciali. Ma al momento non c’è nulla a parte un investimento da capogiro: 28 milioni di fondi europei. Nel frattempo i pendolari continuano ad aspettare gli autobus tra mille disagi, a bordo strada, sui marciapiedi della stazione provvisoria dell’Arst di via Padre Zirano. Dove in realtà non esiste alcuna struttura: c’è solo un box per la biglietteria e i servizi igienici sono garantiti da un bagno chimico. Per i più fortunati esiste qualche panchina riparata da una pensilina. E poi sole e pioggia, a seconda del meteo. La stazione provvisoria è diventata definitiva, da anni. Le auto sfrecciano in mezzo: tra bus in manovra ai lati, valigie e zaini. In una zona isolata e poco illuminata.

Per la nuova stazione fantasma l’accordo di programma risale al lontano 1997. La progettazione si conclude nel 2001 ma i lavori vengono subito bloccati all’inizio del 2009 per un misterioso episodio di inquinamento sul quale non sono mai emerse precise responsabilità: sotto lo strato d’asfalto del piazzale centrale vengono ritrovati alcuni serbatoi carichi di bitume. In quel momento la ditta appaltatrice, la Adanti Spa di Bologna, solleva delle riserve nei confronti dell’Arst per 8 milioni di euro. La Regione si impegna ad eseguire il piano di caratterizzazione e il successivo intervento di bonifica, stanziando la somma di 3 milioni di euro, già finanziati dall’assessorato regionale dei Trasporti. Ma le procedure sono lente. Dalla scoperta dell’inquinamento a oggi ci sono sei anni svaniti nel nulla. Il Comune di Sassari, pochi mesi fa, ha ottenuto dalla Regione la facoltà di gestire direttamente il cantiere. Così, a partire dal mese di luglio, le procedure sembrano più veloci. Ma non mancano i colpi di scena. All’indomani dalla sottoscrizione dell’accordo con cui il Comune di Sassari subentra all’Arst, l’azienda austriaca che aveva in carico i lavori sparisce nel nulla. O meglio, la Strabag Spa dichiara di non avere più interesse a portare avanti il contratto stipulato in precedenza con l’Arst e se ne va dalla Sardegna licenziando 16 dipendenti. Palazzo Ducale, così, deve ripartire da zero. E lo deve fare prima che Bruxelles ritiri il finanziamento milionario.

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Nei giorni scorsi, finalmente, è arrivato qualcosa di positivo sul fronte dei lavori. La giunta di Nicola Sanna ha approva il progetto esecutivo dei lavori che dovranno essere svolte nell’area a valle di corso Vico. Un intervento da 210 mila euro. L’obiettivo è quello di individuare il tipo di inquinamento che interessa il sottosuolo su cui dovrà sorgere il centro intermodale. «Si tratta di un aspetto fondamentale per l’avvio delle opere successive – ha spiegato l’assessore alla Mobilità Antonio Piu – perché soltanto dopo le verifiche di ciò che si trova nel sottosuolo potranno partire le bonifiche mirate». Con i lavori si provvederà anche alla messa in sicurezza degli spazi all’interno dell’area tra corso Vico e via XXV Aprile su cui dovrà sorgere la struttura e saranno inserite delle recinzioni per garantire la sicurezza. Da quando l’area è stata consegnata all’amministrazione comunale di Sassari lo scorso agosto, sembra che le procedure siano più veloci. Ma nessuno al momento può ipotizzare una data di conclusione. Alcuni, i più ottimisti, ipotizzano entro il 2017, a venti anni esatti dalla prima bozza di progetto. Intanto i pendolari continuano a partire e arrivare in una zona poco illuminata la notte, distante dal centro, poco collegata e di fatto anche

Michele Spanu

Twitter @MicheleSpanu84

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