Rete ospedaliera, Mater Olbia salvo: passa emendamento su posti letto

La moral suasion dell’assessore alla Sanità, Luigi Arru, ha funzionato: il Consiglio regionale ha votato a maggioranza – 49 “sì”, 5 “no” e 3 astenuti – l’emendamento alla riforma della rete ospedaliera che prevede un trasferimento di posti letto fino al sei per cento dalla sanità pubblica a quella privata. La norma è funzionale all’apertura del Mater Olbia, la struttura privata del Qatar che avrà 242 posti (accordo del 2014) e per ottenerli era necessario aumentare la soglia inizialmente fissata al 4 per cento.

È stato necessario un giorno di trattativa per arrivare al risultato odierno che ha messo d’accordo quasi tutti i partiti, perché il caso Mater non è mai stato né una battaglia di sinistra né di destra. Proprio ieri, quando si era ipotizzato di stralciare l’ospedale privato dalla riforma, i quattro consiglieri eletti in Galura avevano annunciato battaglia (“Siamo pronti alla mobilitazione“). La nota l’avevano firmata i due esponenti della maggioranza, Giuseppe Meloni (Pd), Pierfranco Zanchetta (Upc), e i colleghi della minoranza, Giuseppe Fasolino (Forza Italia) e Giovanni Satta (Psd’Az-La Base).

Nel mezzo il comunicato di Arru che aveva spiegato: “Con la norma del sei per cento non c’è alcun aumento dei posti letto ai privati, ma viene solo prevista maggior flessibilità tra pubblico e privato in una logica di valutazione dinamica”. E in questa chiave anche il Partito dei Sardi, all’inizio ostile sul punto, ha deciso di votare a favore dopo aver ottenuto l’approvazione di emendamento. Prevede di trasferire all’ospedale pubblico di Olbia, il Giovanni Paolo II, i posti letto che il Mater non utilizzerà entro il 2020.

A voto appena chiuso, il dem Meloni ha detto: “Sono molto soddisfatto perché i consiglieri si sono espressi al di là delle appartenenze: quarantanove sì sui 57 presenti è un traguato importante che permetterà alla gallura di colmare il gap di posti letto (qui i dati)”.

Tra i contrari si è espresso in blocco il gruppo Mdp-Articolo1, cioè Daniele Cocco, Luca Pizzuto ed Eugenio Lai insieme all’indipendente Paolo Zedda e all’esponente dei RossoMori Emilio Usula. Astenuti Francesco Agus e Anna Maria Busia, entrambi del Campo progressiosta. Gianfranco Ganau non si espresso in virtù del suo ruolo di presidente del Consiglio.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

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