Nel Pd si mobilitano le truppe. Ecco le reazioni al veleno

È passata giusto una notte dal duello a distanza tra Renato Soru e Giuseppe Luigi Cucca sul ddl urbanistica e nel Pd sardo sono organizzate e mosse le truppe. Un gruppo a sostegno dell’ex presidente della Regione, il quale dalla pagine del settimanale L’Espresso ha attaccato la Giunta di Francesco Pigliaru di voler realizzare “ecomostri in riva al mare”; sul fronte opposto i difensori di Cucca che da segretario regionale qual è ha inviato una lettera al direttore del periodico per contestare gli affondi dell’europarlamentare (leggi qui).

A venire fuori è un quadro che conferma il ritorno alla guerra nel Pd isolano, adesso che Soru ha deciso di ritornare alla politica attiva dopo l’assoluzione in appello sull’evasione fiscale (leggi qui).

Il primo documento interno, in difesa di Soru e contro Cucca, lo hanno diffuso Giuseppe Frau, Barbara Cadoni e Antonio Piu, componenti della segretario unitaria in quota Francesco Sanna. I tre hanno scritto: “Con un certo stupore abbiamo letto la nota inviata dal senatore Cucca al direttore dell’Espresso sul tema Urbanistica e Pd. Di questo argomento ancora non si è discusso nella Direzione Regionale né in altri organismi di partito. Colpiscono le parole dure e ingiuste che il segretario ha usato nei confronti di Renato Soru, giunte proprio nei giorni in cui, seppur da posizioni differenti, è ripartito un dialogo costruttivo sul tema della legge urbanistica, da ultimo nel convegno di Arzachena promosso da Sardegna Europa e che ha visto la discussione pubblica con l’assessore Erriu. Riteniamo che la gestione unitaria del partito, faticosamente raggiunta, necessiti di cura e reale condivisione, cosa sempre dichiarata dal segretario Cucca ma non praticata in questa prima occasione”.

La controreplica non si è fatta attendere. Stavolta le firme in calce sono sei, e si tratta dei democratici che compongono ugualmente la segreteria regionale del partito, ma in quota maggioranza interna. Cioè renziani, ex Ds e popolari riformisti, a cominciare dal vicesegretario Pietro Morittu. Poi ecco Alberta Grudina, Aldo Pili, Giannarita Mele, Michela Mura e Sebastiano Mazzone“. Il gruppo intanto ha dato un titolo alla nota stampa, scrivendo “Stupore per il mancato stupore per le parole di Soru”.

Si legge: “Il danno al Pd sardo sul piano della immagine nazionale, fatto dalle dichiarazioni, incoerenti e prive di fondamento rilasciate da Renato Soru, é incomparabile e riporta alla memoria il triste episodio che portò alla scommessa delle elezioni anticipate del 2008 e che produsse la più grande sconfitta del centrosinistra nella storia dell’isola”. Quindi la difesa al leader: “Per questo ha fatto bene Giuseppe Luigi Cucca, segretario eletto al vertice del Pd sardo con quasi il 70 per cento dei consensi, a chiarire da subito la posizione e restituire al mittente le accuse ingiustamente fatte alla Giunta regionale sulla proposta di legge urbanistica. È indegno e falso descrivere la maggioranza del Pd come protagonista di una nuova cementificazione, solo per aver proposte regole precise a tutela dell’ambiente e del diritto dei cittadini anziché lasciarlo alla discrezionalità della Giunta come succede dal 2005”.

E ancora: “Bene ha fatto il Pd al Senato, dopo le affermazioni di Soru finite sui quotidiani nazionali e sui siti online, a convocare il presidente Pigliaru subito in audizione, in una occasione di chiarimento che renderà evidente la verità, chiarirà la coerenza e la moralità del professore chiamato a guidare la nostra Isola e a rappresentare al Paese che la Sardegna non solo non corre alcun rischio ulteriore, ma, al contrario, con l’approvazione della legge, sarà più forte nella tutela del proprio territorio”.

I sei componenti della segretario regionale chiudono con un riferimento a Soru, ma tra le righe si coglie pure un accenno di polemica verso la nota di Frau, Cadoni e Piu: “Non è accettabile pretendere che il leader regionale eletto da 50.000 sardi debba chiedere il permesso alla segreteria da lui nominata prima di assumere posizioni a tutela del Partito che rappresenta o a tutela della Giunta sostenuta dal Partito. Non è accettabile, ne è credibile, tenere il piede in due staffe dopo aver condiviso la partecipazione a una segreteria unitaria. La quale significa assunzione collegiale delle responsabilità, anche quando, per tutelare il partito, bisogna fare cose difficili come dire al proprio riferimento politico che ha sbagliato nel lanciare accuse ingiuste e ha affermato cose false”.

Da entrambi i comunicati stampa si capisce quale aria sia tornata a tirare nel Pd sardo. A tre settimane dalla nomina della segreteria unitaria, che ha preso forma il 3 luglio scorso, il clima suggerisce una rottura imminente o un proseguo dell’attività interna con gli elmetti indosso.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

LEGGI ANCHE: Legge urbanistica, anche l’assessore Erriu contro Soru: “Nessuna cementificazione”

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