Usala

Usala contro le Asl: “Che schifo, ladri!”

“Che schifo, ladri!”. Si conclude così una dichiarazione di Salvatore Usala, segretario di “Viva la Vita Sardegna” e del “Comitato 16 Novembre”, il malato di Sla che nel novembre scorso portò all’attenzione internazionale lo scandalo dell’assistenza ai disabili gravi in Italia.

Usala denuncia, in modo dettagliato, con una serie di esempi, gli sprechi della Sanità. “Ecco dove sono le truffe”, scrive. E precisa: “Nelle Asl c’è l’abitudine consolidata a fare contratti full-service per apparecchi per disabili, oramai si aggiungono anche materiali di consumo. Le Asl dichiarano un fallimento organizzativo, gestionale ed amministrativo: la formula del service costa in un anno quanto l’acquisto definitivo. L’unica eventualità pensabile per l’affitto oneroso è quanto si tratta di apparecchi salvavita”.

E’ un lungo elenco di apparecchiature e di materiali acquistati a prezzi esorbitanti. Usala non indica le singole Asl nè i fornitori. Questa documentazione, spiega, sarà inviata alle autorità. Non solo politiche, ma anche giudiziarie.

Ed ecco gli esempi: 1) Per due ventilatori polmonari di proprietà Asl si spendono 780 al mese per la manutenzione e un furto. “Io – scrive Usala – ne ho due uguali da 4 anni e, a parte sporadici interventi, funzionano perfettamente”. 2) Un gruppo elettrogeno a 825 euro al mese: con la metà del canone annuale compri il migliore sul mercato, compreso l’impianto, nuovo e garantito due anni. 3) Carrozzina elettrica 540 euro al mese, quando per l’acquisto costa il costo massimo è 5.000 euro, garanzia compresa. 4) Per un “comunicatore oculare”, la Asl spende 750 euro al mese, quanto il costo dell’apparecchiatura è di 13.000 euro. “Il mio – precisa Usala – è uguale a quello e non si è mai guastato”.

E’ proprio così: col canone di un anno si compra l’apparecchiatura. E sono solo alcuni esempi. Perché è la regola generale. Se poi si passa al materiale di consumo, i dati sono ancora più sorprendenti.

Ecco gli esempi: a) guanti in lattice non sterili: 1,2 euro cadauno per la Asl, quando una scatola da 100 pezzi costa 2 euro: “Roba da pazzi – commenta Usala – qua il costo è di 60 volte superiore al prezzo medio”. b) Garze sterili: 1 euro cadauna, quando il costo di 100 è 2,7 euro. Qua il costo per le Asl è di 37 volte superiore il prezzo medio. c) Un chilo di cotone, 16 euro: il costo reale è 2 euro. Il prezzo in questo caso è superiore di 8 volte.

In pratica, osserva Usala, il costo del full service annuale è di 75mila euro l’anno a paziente (di cui 34mila per materiali di consumo). “Una cifra folle”: otto volte superiore a quella che si può ottenere acquistando i materiali e distribuendoli in modo diretto.

“Mi chiedo e chiedo – domanda Usala – ma chi controlla queste bande di delinquenti? Mistero! Chissà le bustarelle che ci sono nei grossi giri. Mentre noi malati gravi rischiamo la vita per portare 18 milioni nel sociale in Sardegna; mentre noi proponiamo progetti assistenziali con risparmi del 50% (l’assessore De Francisci sta predisponendo la delibera), che fanno le Asl, in particolare questa? Riducono l’assistenza, medica, infermieristica e fisioterapica”. Ed ecco la conclusione: “Che schifo, ladri!”

Per le sue battaglie civile, Salvatore Usala nel dicembre scorso è stato designato “sardo dell’anno 2012” dalla reazione e dai collaboratori di Sardinia Post.

I DOCUMENTI

 

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