Trasporti, respinta la mozione di sfiducia: Deiana resta assessore

Dibattito fiume in Consiglio regionale finito col centrodestra spaccato: tra i contrari alla sfiducia anche Udc e Uds. Mozione respinta con 33 no.

Massimo Deiana resta assessore ai Trasporti: il Consiglio regionale, a maggioranza, ha bocciato le due mozioni di sfiducia presentate dal centrodestra e discusse questa mattina. Una aveva come primo firmatario Michele Cossa (Riformatori), l’altra l’ha scritta Marco Tedde, forzista di Alghero. Alla conta finale, i provvedimenti sono stati respinti con 33 no, a fronte di 19 sì. Tra i contrari anche Mariolino Floris (Uds) e Giorgio Oppi (Udc), entrambi della minoranza. Non ha partecipato alla votazione il sardista Christian Solinas, anche lui all’opposizione. Deiana era in Aula insieme al presidente della Regione, Francesco Pigliaru: i due (nella foto) hanno chiuso il dibattito alle 15,15.

Gli interventi li ha aperti Cossa. “Questa maggioranza – ha detto – nasconde i problemi. Invece c’è una reale difficoltà a raggiungere la Sardegna, non solo con le low cost, ma anche attraverso i voli garantiti con gli oneri di servizi della Continuità territoriale. Va evidenziata pure la cattiva gestione dell’aeroporto di Alghero (a totale capitale regionale) che state vergognosamente spingendo verso la privatizzazione. Eppure davanti alla decine di voli cancellati da Ryanair, avete deciso di restate immobili. Ma non è scritto da nessuna parte che per prendere altre iniziative a sostegno della mobilità e dei territori, prima bisogna chiudere la procedura d’infrazione sulla legge 10 (finanziamento alle low cost)”.

Tedde, invece, ha ricostruito il quadro sardo delle compagnie a basso costo, in particolare la fuga di Ryanair che è stata all’origine delle due mozioni di sfiducia. “Da novembre 2015 – ha detto l’esponente di Forza Italia – la compagnia irlandese ha cancellato 14 voli ad Alghero e otto a Cagliari per poi spostare due aeromobili nel resto della Penisola. Ryanair ha così potenziato le tratte su Malpensa, Verona, Trento e Palermo. E tutto senza che l’assessore Deiana e il presidente Pigliaru facessero nulla. Noi davanti a questa devastante abulia ci ribelliamo perché la crisi del Nord-ovest Sardegna sta diventando ferita”.

Tedde ha quindi puntato il dito contro “il duplice e conflitto di interessi” di Deiana che “nel 2011 era consulente della Regione per la Continuità territoriale, ma anche della Sogeaal, società di gestione dell’aeroporto algherese. E proprio in quest’ultima veste, sulla legge 10 parlava di regolarità della norma col quadro europeo“. Il consigliere regionale azzurro ha infine sottolineato: “Riteniamo che questo doppio ruolo ricoperto dall’assessore nel passato getti discredito sull’assessore stesso e sulla Giunta”.

La cifra politica delle due mozioni di sfiducia a Deiana è la spaccatura del centrodestra con Floris che “non ha firmato nessuna delle mozioni – ha sottolineato – perché in Sardegna il fallimento della politica dei trasporti ha origini lontane, non si possono imputare le responsabilità al solo Deiana”. Inizialmente anche Antonio Satta, altro Uds dell’Aula, era sulla stessa posizione, ma nella dichiarazione di voto finale si è detto “contrario alla politica dei trasporti di questa maggioranza”. Oppi ha motivato così il suo no alla mozione: “Io non ho mai firmato atti di sfiducia contro un singolo e neppure adesso lo faccio. Perché quando si governa, lo si fa tutti insieme. E lo sottolineo pur condividendo le criticità dei sistema sardo dei trasporti”.

Al fianco di Forza Italia e Riformatori ecco Paolo Truzzu (Fratelli d’Italia). Il quale ha premesso: “Vero che il problema dei collegamenti non nasce oggi, lo conosciamo da tempo. Ma sino a poco fa non era così sentito. Viaggiare dalla Sardegna, o arrivarci, era più facile. Da qualche mese, invece, c’è una forte riduzione delle low cost, non abbiamo più la Continuità territoriale 2 (con gli scali minori) e ciò ha intasato il traffico su Roma e Milano. Per questo, assessore Deiana, Lei è responsabile del sequestro della Sardegna e dei sardi. Per questo voterò favorevolmente alla sua sfiducia. Anche perché la riduzione dei biglietti su Fiumicino e Linate a 25 euro è rimasta politica degli annunci, nulla di più”.

Quasi alla fine della seduta, provocatoriamente, Pietro Pittalis, capogruppo di Forza Italia, ha detto: “Noi siamo pronti a ritirare la mozione se il presidente Pigliaru e l’assessore Deiana indicano, adesso, un piano per risollevare le sorti di un’economia. MI riferisco al  Nord-ovest della Sardegna dove le imprese stanno portando i libri in tribunale. Stanno chiudendo, stanno fallendo per colpa dell’immobilismo della Giunta, capace solo di attendismo”.

Durante la chiamata nominale (come previsto dal regolamento per votare la sfiducia), si è tirato fuori Solinas, l’ex assessore ai Trasporti. Che ha detto: “Non partecipo perché si tratta di un pronunciamento assolutamente influente, visto che gli assessori vengono nominati dal governatore e il Consiglio non ha voce in capitolo”. Erano assenti per congedo Anna Maria Busia (Centro Democratico), Angelo Carta (Psd’az) e Valter Piscedda (Pd). Assente Gianluigi Rubiu (Udc). Come da prassi, si è astenuto il presidente dell’Aula, Gianfranco Ganau.

Per il centrosinistra ha parlato per primo Franco Sabatini, il dem presidente della commissione Bilancio. “Questo dibattito – ha fatto notare- finirà come nell’ordine dei numeri dell’Aula: la maggioranza respingerà le mozioni di sfiducia che saranno favorevolmente votate solo dall’opposizione. Ma il centrodestra, che pure le ha presentate, continua a non ammettere i propri errori. Su tutto la legge 10 che ha generato diverse criticità, con la nostra stessa responsabilità, visto che venne approvata all’unanimità da quest’Aula. La differenza è che il centrosinistra ha deciso di affrontare alla radice il problema dei trasporti, inserendoli nella vertenza Insularità aperta col Governo nazionale”.

Sempre in quota Pd, ecco il vicecapogruppo Roberto Deriu. “Presidente – si è ironicamente rivolto a Ganau -, le faccio subito una rimostranza: non vedo il vassoio delle pietre contro il capro espiatorio. Ma in un’Aula bisogna occuparsi dei fatti non dei fattoidi. Il centrodestra vuole che Deiana venga rimosso perché incompetente, dopo che lo avete scelto come consulente. Mi chiedo quanta stima avete dei vostri giudizi. Ma poi: forse dovevamo seguire il vostro brillante intuito facendo quattro o cinque Saremar (la privatizzazione è costata 74 milioni) oppure gli 80 milioni di buco dell’Arst? Lo stesso può dirsi dei treni veloci comprati da voi e del Trenino verde per il quale non avete fatto nulla durante anni”.

Il penultimo intervento è stato di Deiana, difeso ieri dal presidente della Regione, Francesco Pigliaru, che ha parlato di “demagogia, quando si dice che le regole Ue sui soldi alle low cost sono certe (leggi qui)”. Il titolare sardo dei Trasporti ha detto: “Ho ascoltato il dibattito con molta attenzione e credo che il confronto sia un aspetto positivo. Sicuramente confermo che c’è molto da lavorare sul sistema della Continuità territoriale 1 (su Roma e Milano), ma non tratta di un sistema immobile. E bene ha fatto l’onorevole Cossa a evidenziarne le criticità, quando la domanda è alta. Tuttavia bisogna rendersi conto che la disponibilità dei posti non è infinita, e mi riferisco agli slot negli aeroporti (cioè l’autorizzazione ad atterrare e decollare)”.

Quindi il passaggio tecnico sulla legge 10, in risposta alle accuse di Tedde seppure mai nominato. “Nel 2010 – ha detto Deiana – l’allora Giunta fece bene ad applicarla secondo il sistema Piem (investitore privato in libero mercato). Ma un anno e mezzo dopo venne sostituito col Sieg (servizi di interesse generale). Sta qui il problema. Nel primo caso non c’era bisogno di notificare la legge a Bruxelles, come correttamente venne fatto; nel secondo caso invece l’ok preventivo da parte dell’Ue è obbligatorio. Ma proprio per via del cambio, l’Unione europea ha ipotizzato un uso fraudolento della stessa legge 10 da parte della Regione, considerando aiuti di Stato le risorse stanziate dal 2010 al 2013. Ecco perché attendiamo che Bruxelles si pronunci sulla procedura di infrazione: se l’Italia e la Sardegna non verranno sanzionate, siamo pronti a riproporre un modello simile di contribuzione alle low cost”.

Il dibattito lo ha chiuso Pigliaru. “Siamo consapevoli che sui trasporti stiamo attraversando un momento di difficoltà e stiamo lavorando perché agli operatori possano vedere risolti i problemi. La strada perseguita è far capire all’Unione europea e ai Governi cosa significhi la condizione di insularità“. Pigliaru ha poi fatto sapere che sul taglio dei 2,5 euro di diritti di imbarco, ciò che ha fatto andare via Ryanair (almeno nella versione ufficiale), il Governo ha trovato le coperture, mantenendo fede agli impegni presi (mentre Pigliaru parlava è arrivato l‘ok da Roma). Di certo noi le risorse le abbiamo, sia per potenziare la Ct2 che per lanciare un modello nuovo di Ct2 e anche per sostenere le low cost”. Così dal 2017 secondo nuove regole presentare lo scorso 30 giugno da Deiana e dal vicepresidente della Giunta, Raffaele Paci (leggi qui).

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

 

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