Solinas caccia 5 Dg, due sono legati a sue indagini. Scelta una donna al posto di Cucca

Alessandra Carta

Da un terremoto all’altro, da un colpo di teatro l’altro. Ieri, a tarda sera, in una Giunta convocata ad hoc, Christian Solinas ha cacciato cinque Dg e nominato Gabriella Massidda, direttrice generale dei Trasporti, come nuova segretaria generale al posto di Giuseppe Luigi Cucca che ha rinunciato alla nomina.

I Dg revocati sono Silvia Curto, sino a ieri la figura di riferimento nel sistema amministrativo visto il suo ingaggio in presidenza; Cinzia Lilliu, capo della Centrale di committenza; Roberto Raimondi, scelto ad agosto all’Eni Cbc; Riccardo Porcu, numero uno di Innovazione e sicurezza; Maria Ersilia Lai, Urbanistica. Poi alle 22.09 dall’Ufficio stampa è arrivata la notizia sulla nomina della Massidda.

Ciascun dirigente merita una piccola scheda riassuntiva. Intanto, la Curto: è l’avvocata che lavorava nello studio legale di Costantino Murgia, grande elettorale di Solinas, e per la quale il governatore, a dicembre 2019, approvò con la sua maggioranza la ribattezzata leggina Salva Dg, pensata per allargare i requisiti necessari a ricoprire l’incarico. Per la nomina della Curto, Solinas è indagato per abuso d’ufficio insieme all’ex assessora al Personale, la leghista Valeria Satta (già condannata invece l’ex capo di gabinetto Maria Grazia Vivarelli). Ma se l’intenzione del presidente era alleggerire la vicenda giudiziaria che l’ha fatto finire a processo, non si capisce perché abbia lasciato al suo posto Pasquale Antonio Belloi, il Dg della Protezione civile, visto che Solinas è stato rinviato a giudizio anche per l’ingaggio di questo ingegnere-vigile del fuoco che prima della nomina in Regione aveva coordinato solo la polisportiva dei pompieri, come risultata dal ricorso fatto dallo Sdirs, il sindacato dei dirigenti.

La storia della Lilliu è ancora più ricca di straordinarietà. La Dg della Centrale di committenza, l’ufficio che gestisce gli appalti milionari della Regione, era stata rimossa contestualmente all’approvazione della legge sui maxi staff, nell’estate del 2021. Ma siccome la revoca dell’incarico scattò fuori tempo, la Lilliu fece e vinse il ricorso davanti al giudice del lavoro che la reintegrò (lo stesso è accaduto con Alessandro Naitana che guida l’Industria). Fatto sta che davanti alla sentenza, Solinas non ha potuto fare altro che riportare la Lilliu al proprio posto. Ma adesso l’ha di nuovo cacciata.

Quanto a Raimondi, la sua storia è nota e riguarda la presunta corruzione diventata ipotesi di reato per Solinas, per lo stesso Dg rimosso ieri, per il consulente Christian Stevelli e per l’imprenditore Roberto Zedda. Come ricostruito dal pm Giangiacomo Pilia, Raimondi è il manager che, per il tramite di Stevelli, ha promesso a Solinas una laurea honoris causa a Tirana, in Medicina, e alcune docenze tra l’Albania e Roma. Negli atenei delle due città, Raimondi è docente a tempo. Solinas, sempre secondo la ricostruzione del magistrato inquirente, ha ottenuto un primo incarico lo scorso maggio alla UniLink della Capitale. A Tirana pare che non abbia ancora iniziato a insegnare. Adesso Solinas allontana Raimondi, dando in qualche modo la sensazione di volersi liberare di un fardello, ciò che può essere letto come una sorta di ammissione di colpa. Sono tuttavia solo ipotesi di ragionamento. Di certo Stevelli e Raimondi, due massoni iscritti al Goi, il Grande oriente d’Italia, sono stati sospesi entrambi dalle rispettive logge su ordine del Gran maestro Stefano Bisi.

Sulla revoca degli incarichi a Porcu e alla Lai è difficile capire le ragioni. Entrambi i Dg sono interni, quindi Solinas non ha avuto nemmeno il problema di dover ridurra la quota di nomine esterne che era stata sforata. Di sicuro nel riassetto della Regione ci sono altri dirigenti considerati più fedeli che il centrodestra intende premiare: è storia nota che nella gran parte dei casi la selezione dei Dg avvenga anche su base politica.

Le cinque revoche dei Dg sono avvenute ieri in applicazione della legge regionale 31/98 sull’organizzazione degli uffici, anche se l’interpretazione della norma non è univoca. Solinas ha ritenuto che la Giunta bis varata lo scorso novembre debba ritenersi un nuovo Esecutivo, anche se non scaturita dalle urne, ragion per cui aveva 90 giorni di tempo per rimuovere i Dg. Ha fatto fede, nel conteggio temporale, il primo decreto firmato, quello relativo alla conferma di Giuseppe Fasolino alla Programmazione.

Infine la Massidda: nelle scorse settimane, prima che venisse fuori la nomina di Cucca decisa da Solinas nei giorni scorsi con un blitz in Giunta, senza che la Lega ne sapesse nulla, tutto faceva pensare che l’incarico di segretario generale andasse a Marcella Marchioni, a capo della Programmazione e del Bilancio. Questo perché la Massidda deve andare in pensione ad aprile. Ma forse la decisione di assegnarle un mandato di soli due mesi, può essere diventato per Solinas un incastro perfetto per non paralizzare la macchina regionale e avere tempo per trovare il nome giusto da ingaggiare per i mesi che restano sino alla fine della legislatura.

La Massidda prende il posto di Cucca che, sempre ieri, a sorpresa, ha firmato un comunicato stampa scritto a quattro mani con Solinas. I due hanno parlato di “polemiche risibili e incipienti“, eppure hanno fatto il passo indietro, segno che la presunta illegittimità sull’ingaggio aveva un fondo di verità. Ma né Solinas né Cucca hanno ammesso questo aspetto. Nel caso in cui si sarebbe accertato il non possesso dei requisiti da parte di Cucca, i suoi atti nulli avrebbero potuto scatenare un effetto domino sull’attività della Regione. Al segretario generale, tra le altre cose, spettaavviare l’iter per la nomina dei Dg.

Alessandra Carta

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