Per Solinas una laurea ad honorem in Medicina, ecco la presunta corruzione

Alessandra Carta

C’è una laurea in Medicina, una laurea ad honorem, nel presunto scambio di favori che per la Procura di Cagliari è una certezza, tanto da aver fatto aprire al pm Giangiacomo Pilia un fascicolo per corruzione in concorso. I protagonisti sono tre: il presidente Christian Solinas, uno dei suoi consulenti in Regione, Christian Stevelli, e il Dg nominato a settembre all’Eni Cbc Bacino del Mediterraneo, Roberto Raimondi (nell’altro filone dell’inchiesta, sulla compravendita del rudere a Capoterra valutato 35mila euro ma venduto a 550mila, è sotto accusa anche l’imprenditore di Cagliari, Roberto Zedda).

Dunque per Solinas era stata pattuita una laurea ad honorem in Medicina. Così ha ricostruito il magistrato inquirente. Ad aiutare il presidente della Regione, come se si volesse organizzare la vita dopo la politica, il Dg Raimondi nominato il 25 agosto, il quale avrebbe promosso al governatore di fargli ottenere l’importante pezzo di carta in un ateneo di Tirana. Proprio nella capitale albanese, come ricostruito da Sardinia Post a fine estate quando emerse l’ingaggio nell’ente regionale, Raimondi era al tempo “direttore della scuola di dottorato di ricerca presso l’Università pubblica di Medicina di Tirana” nonché “Professor presso il Dipartimento di Sanità pubblica”.

La corruzione starebbe nel fatto che Solinas ha nominato un Dg, quindi ha assegnato un incarico in Regione, in cambio di un favore personale. Non solo: siccome Raimondi , risulta dal suo curriculum, è “professore straordinario a tempo determinato” all‘Unilink, ateneo privato con sede a Roma, anche lì il manager avrebbe promesso a Solinas di fargli avere delle docenze, stavolta in materie giuridiche.

Al momento parrebbe che Solinas non abbia ancora iniziato le lezioni né che sia stato insignito della laurea ad honorem in Medicina. Ma il lavoro del Pm è già avanti, tanto che ieri la Guardia di finanza ha ottenuto il via libera per fare il blitz in Regione. I militari delle Fiamme gialle hanno lavorato in due tempi: venerdì e ieri portando via cellulari, altri supporti informatici e documenti vari. Il materiale sequestrato appartiene a Solinas e al suo consulente Stevelli. Su quest’ultimo, fedelissimo del presidente, non è tuttavia ancora chiaro il ruolo nella vicenda. È invece certo che i telefoni sequestrati, riporta L’Unione Sarda, verranno sottoposti ad accertamento tecnico irripetibile. La Procura nominerà un proprio perito e così dovranno fare anche le difese. Ovvero gli avvocati Toto Casula e Roberto Nati per Solinas, Marco Angelini per Raimondi e Valerio Pirisi per Stevelli.

Sotto la lente del Pm è finito anche il carteggio che ha portato alla nomina di Raimondi, ingaggiato formalmente con una delibera di Giunta. Nel documento, online sul sito della Regione, sul Dg scelto è scritto che “possiede i requisiti richiesti, in particolare adeguata capacità alle funzioni da svolgere, come risulta dal percorso professionale”. Raimondi ha ottenuto un contratto per cinque anni pagato, riporta La Nuova Sardegna, 140mila euro lordi all’anno. L’Eni Cbc è un’Autorità regionale che fa capo alla presidenza.

Nella serata di ieri è arrivato il commento di Solinas. “Sono a disposizione dell’autorità giudiziaria per chiarire qualunque addebito, con la serenità che mi deriva dalla consapevolezza di aver sempre operato con profondo senso delle istituzioni, onestà e trasparenza”. Anche i suoi legali hanno rilasciato un commento: “Attendiamo di conoscere gli atti di indagine per poter fare le opportune valutazioni e fornire anche noi i nostri contributi per fare chiarezza sulle vicende”.

Alessandra Carta

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