Schiaffo a Solinas, la giudice reintegra la Dg cacciata dal governatore

Cinzia Lilliu, la Dg cacciata da Christian Solinas lo scorso luglio senza un motivo apparente, torna al suo posto. Ovvero alla Centrale di committenza, gli uffici che in Regione gestiscono gli appalti. Snodo di gare milionarie.

È stata la giudice del lavoro Maria Luisa Scarpa ad accogliere la domanda cautelare proposta dalla Lilliu attraverso il suo legale Roberto Murgia. In buona sostanza, il siluramento della direttrice generale è stato ritenuto illegittimo. L’udienza di merito è fissata per il 24 maggio.

Inutile dire che Solinas colleziona una figuraccia, alla luce di quanto deciso dalla giudice. Anche perché giovedì scorso il presidente avevano nominato alla Centrale di committenza un nuovo Dg, Sandro Ortu, considerato molto vicino al consigliere regionale del Psd, Az, Nanni Lancioni. Ma adesso il capo della Giunta sarda resta col cerino in mano: l’ingaggio di Ortu non ha più valore.

La Lilliu, lo scorso settembre, era stata talmente punita da finire nel Cimitero degli elefanti, ovvero gli uffici di via Mameli a Cagliari dove non ci sono nemmeno i pc. La stessa sorte era capitata ad altri colleghi della direttrice generale, tutti non ‘graditi’ in quel momento a Solinas e alleati. Il provvedimento lo aveva firmato un’altra Dg, Silvia Cocco, a capo del Personale. Non solo: la Lilliu, dopo il ricorso al giudice del lavoro, è stata spedita all’Eni Cbc, l’ufficio che gestisce un programma operativo sui paesi transfrontalieri del Mediterraneo, un ruolo marginale per ridarle la qualifica di Dg e tentare la salvezza in tribunale. Ma è andata molto diversamente.

Resta da capire cosa succederà con gli altri silurati, a cominciare da Alessandro Naitana, il Dg a cui Solinas ha dato il benservito dopo il pranzo a Sardara e che al pari della Lilliu ha presentato ricorso al giudice del lavoro. La stessa scelta di aprire un fronte giudiziario l’ha Mauro Esu, il portavoce ugualmente licenziato da Solinas grazie a una norma inserita nella legge 10 sui maxi staff dopo il banchetto di aprile alle terme.

Alessandra Carta

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