Sanità, niente nuove Asl: la linea Pigliaru verso la vittoria. Dalle 15 sinistra riunita

Niente più Areu, l’Azienda sanitaria per le urgenze e le emergenze. Semmai taglio delle Asl. La maggioranza verso l’accordo sulla riforma.

Niente più Areu, l’Azienda sanitaria per le urgenze e le emergenze, ovvero il centralone unico del 118. Che, comunque, verrà unificato, ma nella forma di un dipartimento, non di nuova Asl. È questo l’accordo raggiunto nel centrosinistra dopo una settimana di fuoco, nella quale la maggioranza si era divisa in due: da una parte il Pd che, attraverso il capogruppo Pietro Cocco, ha scritto la riforma; dall’altra i partiti alleati che hanno fatto fronte unico proprio contro lo ‘strapotere democratico’, era la linea. Insieme ecco Sel, RossoMori, Partito dei Sardi, Centro Democratico, Sinistra Sarda, psi, Upc, Idv-Verdi, La Base e iRs.

La formalizzazione dell’accordo pare solo questione di ore, visto che alle 15 è convocato il vertice di maggioranza. E ci saranno sia il presidente Francesco Pigliaru che l’assessore alla Sanità, Luigi Arru: l’uno deciso appunto a far valere la linea del rigore e l’altro che nei giorni scorsi sembrava più allineato con la posizione del Pd. Tanto che era circolata la voce delle sue dimissioni, dopo aver presentato la riforma Cocco in Giunta, ma lo stesso assessore ha smentito. Di certo, uno scontro Pigliaru-Arru c’è stato.

A mettere insieme i tasselli del puzzle Asl viene fuori anche un secondo elemento. Con Pigliaru ha vinto pure la linea di Roberto Capelli, il deputato leader del Centro Democratico che aveva allegato al programma elettorale una bozza di riforma con la riduzione delle Asl da 8 a 3 e l’istituzione del Centro unico di acquisto, per abbassare la spesa farmaceutica della Regione che ha raggiunto cifre esorbitanti, con tanto di ammonimento da parte della Corte dei Conti.

E proprio il taglio delle Asl sembra convertirsi nel cuore del riordino targato centrosinistra, con l’intera maggioranza d’accordo. Anche perché in questo modo possono essere commissariate le Aziende sanitarie ancora governatore dai direttori generali nominati dal centrodestra. Una gestione, questa, sulla quale non sono mancati altri rilievi dei giudici contabili, dal momento che nel solo 2013 la spesa è passata dai 23,9 miliardi messi a bilancio a 3,090, grazie alla leggina Salva Asl che ha ripianato, con un voto dell’allora maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale, un disavanzo da 115 milioni.

In serata, dunque, si potranno conoscere i dettagli dell’intesa che Pigliaru ha faticosamente costruito in questi giorni. Prima di tutto intorno all’Areu, alla quale ha lavorato anche il presidente dell’Aula, Gianfranco Ganau. Poi: se la pace reggerà, è molto probabile che verrà deciso anche quando la riforma approderà in Consiglio. Cocco aveva fissato come termine ultimo il 7 agosto, cioè prima delle vacanze estive. Vuol dire, a questo punto, che i manager del centrodestra potrebbero avere le ore contate.

Il capogruppo del Pd sottolinea: “Dare ai sardi una sanità meno costosa e più efficiente è un punto cardine del nostro programma di governo. E solo quello rispettiamo nell’interesse di tutti i cittadini”. Cocco, questa mattina in commissione, si è duramente scontrato col capogruppo di Forza Italia Pietro Pittalis (leggi cosa è successo) e chiarisce: “Come suo solito, la minoranza si batte come un leone per difendere le proprie rendite di posizione, non i diritti dei sardi. Loro vogliono bloccare la nostra riforma per non perdere la gestione delle Asl, cioè potere. Ecco perché stanno sollevando i toni del confronto. Ma credo che sia chiaro a tutti”.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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