Sanità, sulla riforma delle Asl rissa verbale tra Pd e Fi. Urla e lancio di fogli

Caos riforma sanitaria in Consiglio regionale, dove oggi, nell’ottava commissione, si sta discutendo la bozza di riordino presentata dal capogruppo del Pd Pietro Cocco. In audizione l’assessore Luigi Arru e i sindacati. Ma oltre alle bacchettate delle sigle confederali, a segnare il passo è stata anche la decisione dei partiti di opposizione di abbandonare i lavori perché non è stata concessa la parola al capogruppo di Forza Italia, Pietro Pittalis, che voleva chiedere chiarimenti ai rappresentanti sindacali. “Un atteggiamento inqualificabile – ha spiegato all’Ansa lo stesso Pittalis -. Non è pensabile calpestare così le prerogative della minoranza”. tantob che i capigruppo delle opposizioni si sono recati poi dal presidente del Consiglio, Gianfranco Ganau, per chiedere “il rispetto delle regole e dei ruoli”. Quindi il chiarimento e i commissari del centrodestra sono poi ripreso parte alla seduta.

Tuttavia non è finita lì. Davanti alla sala stampa c’è stato un duro scontro verbale tra Pittalis e Cocco. “Avete finito con questo atteggiamento?”, ha gridato il capogruppo Pd. L’azzurro ha replicato: “Non si è mai vista questa situazione, siete finiti voi”. Raimondo Perra (Psi di Sardegna vera), il presidente dell’organismo consiliare, ha spiegato così la parola non data al capogruppo di Forza Italia: “Nell’audizione non c’è un dibattito e nell’ufficio di presidenza, dove è presente anche l’opposizione, era stato concordato di contingentare i tempi e di non aprire il dibattito”. Perra ha poi aggiunto: “Stavo spiegando questo e stavo per dare la parola all’onorevole Pittalis, quando ha alzato la voce e ha lanciato i fogli che aveva in mano”.

In una nota, Cocco ha scritto: “Mentre cerchiamo di portare avanti una riforma necessaria per rimettere a posto la sanità in Sardegna, il centrodestra fa la parte del reazionario, volendo lasciare le cose come stanno e facendo lievitare i costi”. Commento anche di Giorgio Oppi, il consigliere regionale leader dell’Udc: “Non solo registriamo questo atteggiamento che non si è mai visto da parte della maggioranza, ma questa normativa va contro lo stesso Patto della Salute siglato anche dalla Regione, perché crea nuove sovrastrutture come l’agenzia per l’emergenza-urgenza e la centrale unica per gli acquisti”. Parla anche Christian Solinas (Psd’Az): “Ci continuano a presentare leggi senza copertura finanziaria, ora per le Case della Salute servirà trovare 93 milioni di euro”. Punta il dito contro Perra, un altro azzurro, Edoardo Tocco: “È capitato anche altre volte che il presidente abbia agito di sua sponte senza coinvolgere l’ufficio di presidenza e questo non è accettabile”.

Quanto ai sindacati, Cgil, Cisl e Uil si sono detti perplessi sulla creazione della nuova Azienda per le emergenze e le urgenze (Areu), contenuta appunto nella riforma Cocco. Ma ai sindacati non convince nemmeno l’altra soluzione, quella degli accorpamenti, passando da 8 a 3 Asl, come nella proposta di Roberto Capelli, il deputato leader del Centro Democratico. “La riforma presentata è solo un’impronta, ma presenta moltissime zone d’ombra – dice Davide Paderi, segretario regionale della Funzione pubblica della Cisl -. Ci preoccupa quello che c’è, ma anche quello che non c’è, cioè il disegno sulla nuova riorganizzazione delle Asl”.

Così Nino Cois, segretario regionale della Funzione pubblica della Cgil: “Si tratta di una proposta limitata, manca una visione d’insieme sul piano sanitario regionale. Non si può affrontare il tema della sanità senza una riforma complessiva ma solo con piccoli tasselli come si vuol fare oggi, perché si rischia di non rispondere ai bisogni dei cittadini”. Per Alfredo Schirru, segretario regionale della Uil-Fpl, “sono forti e numerose le perplessità. Siamo contrari all’accorpamento delle Asl e l’Areu dovrebbe essere pensata solo come un coordinamento assessoriale del servizio 118 e non come una direzione generale. Inoltre gli ospedali di comunità che vanno bene, se prima si mette mano al potenziamento della medicina sul territorio”. Susanna Montaldo, segretaria della Cosmed, mette in guardia sull’Accorpamento degli ospedali: “L’accenno viene proposto nella relazione alla legge, ma poi non si capisce come dovrebbe essere fatto, e poi sulle case della salute occorre capire se la Regione aiuterà i Comuni a sostenerle, visto che sono previsti i cofinanziamenti degli enti locali”.

 

 

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