Rimpasto, ecco gli assessori intoccabili. E quelli in bilico

Intoccabili e a rischio. Ecco il profilo e percorso dei 12 assessori che formano la giunta di Francesco Pigliaru.

Comincia una settimana tesa nel centrosinistra, un’altra, dopo gli scorsi sette giorni che hanno trasformato il rimpasto da opzione fantasma a possibilità concreta, sebbene il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, abbia messo in chiaro che spetta a lui ogni decisione. Il governatore lo ha detto in risposta alle dichiarazioni del segretario Pd, Renato Soru, che lunedì scorso ha convocato i partiti della maggioranza e venerdì si è visto con Pigliaru per discutere quando sollecitato da pezzi della coalizione. Ovvero, il check sull’operato degli assessori.

In questa legislatura, cominciata a febbraio 2014, l’ombra del rimpasto si è allungata per la prima volta in estate: la maggioranza stava trovando la strada per commissariare le Asl, ancora in mano al centrodestra dopo i disastrosi numeri che in cinque anni hanno fatto sforare di 230 milioni il costo dell’assistenza medica in Sardegna (ma questa è un’altra storia).

Certo è che allora il primo a finire nel mirino fu proprio Luigi Arru, l’assessore alla Sanità scelto in Giunta dallo stesso Pigliaru. Si parlò di un durissimo scontro, durante una seduta dell’Esecutivo, tra il governatore e l’assessore. Ma poi quest’ultimo, con una nota, si affrettò a smentire le voci delle dimissioni.

A fine anno è toccato a Claudia Firino, la quota Sel della Pubblica istruzione e della Cultura. Di un suo siluramento non se n’è parlato mai formalmente. Ma in ambienti politici le venne contestata, per esempio, la gestione dell’aumento delle tasse universitarie: vero che l’adeguamento è stato fissato da una norma nazionale, ma le polemiche nacquero perché i maggiori costi per gli studenti scattarono ad anno in corso. La Firino, comunque, è entrata nell’Esecutivo con la sponsor del senatore Luciano Uras per contrastare un eventuale ingresso in Giunta della sociologa Lilli Pruna, esperta in processi economici e del lavoro.

Quest’inverno, in un’altro duello tutto interno alla maggioranza, è stato il gruppo consiliare di Sardegna Vera a chiedere il siluramento di Elisabetta Falchi, la titolare dell’Agricoltura, portata al governo della Regione dai RossoMori di Gesuino Muledda. Oggetto della contesa: la peste suina.

Nella rosa di assessori che potrebbero uscire di scena, ci sono pure altri due tecnici: Donatella Spano, titolare dell’Ambiente, docente universitario, altra quota Pigliaru, e Francesco Morandi, anche lui un cattedratico, alla guida del Turismo su indicazione del Centro Democratico. Ma negli ultimi giorni è circolato pure il nome di Gianmario Demuro, il costituzionalista che, in rappresentanza dei soriani, ha la delega al Personale e agli Affari istituzionali.

Tra le donne dell’Esecutivo in bilico viene considerata pure Maria Grazia Piras, voluta dal gruppo consiliare di Sardegna Vera, Ovvero, la bandiera unica per quattro piccolissimi della maggioranza: Psi, Idv-Verdi, Upc e La Base. Di più: le quattro forze del centrosinistra si unirono proprio per incassare proprio una casella in Giunta.

Nella lista degli intoccabili, per ragioni diverse, ci sono invece Raffaele Paci (Programmazione), Cristiano Erriu (Urbanbistica ed Enti locali) e Paolo Maninchedda.

Paci, come noto, è il braccio destro di Pigliaru: i due, entrambi sassaresi, sono legati da un’amicizia che va avanti dai tempi dell’università. In ambienti politici, infatti, nessuno si sogna di chiedere la testa di Paci a Pigliaru che, peraltro, ha assegnato al suo assessore di riferimento la vicepresidenza della Giunta.

Per quel che riguarda Maninchedda, è altrettanto risaputo che il titolare dei Lavori pubblici sia inviso a Soru, dopo che l’attuale assessore uscì (non senza polemiche) da Progetto Sardegna, il partito col quale il segretario del Pd si candidò alla presidenza della Regione nel 2004 e nelle cui liste Maninchedda venne eletto consigliere regionale per la prima volta. C’è da rilevare un secondo aspetto: Maninchedda è il leader-fondatore del Partito dei Sardi. Per uscire dalla squadra di governo dovrebbe in qualche modo sfiduciare se stesso.

Ancora: Erriu, un faddiano di ferro, ex presidente dell’Anci Sardegna, è nella rosa dei sicuri proprio perché, in questa una Giunta formata da tanti tecnici, è uno dei pochi con una solida esperienza politica. Erriu è stato anche sindaco di Santadi.

Ecco poi Virginia Mura, la Dem che guida il Lavoro in rappresentanza della minoranza interna al Pd guidata dal senatore Ignazio Angioni. La Mura non sembrava essere in discussione: invece nelle scorse settimane il suo nome è saltato fuori per una faccenda riferibile alla stessa corrente democratica. Franco Sabatini, il consigliere regionale eletto in Ogliastra, potrebbe perdere il posto per via di un ricorso elettorale. E Sabatini sta spingendo per essere eventualmente suo recuperato nell’Esecutivo. Lo scorso gennaio, quando il Pd stava preparando le liste delle Regionali, Sabatini ottenne un salvacondotto che gli permise di candidarsi in Consiglio per la terza volta consecutiva, malgrado fosse indagato nell’inchiesta sui fondi ai gruppi.

Infine, Massimo Deiana, l’assessore ai Trasporti della quota Cabras. Deiana potrebbe lasciare la Giunta. Ma non per ragioni politiche: il suo nome circola con insistenza come possibile nuovo presidente dell’Autorità portuale di Cagliari (è ordinario – ora in aspettativa – di Diritto della navigazione e nella facoltà di Giurisprudenza è stato anche preside).

Insomma, le frizioni che stanno occupando le giornate del centrosinistra sono da ricercarsi in quei nomi. Ma è ovvio che, in caso di rimpasto, partirà un altro valzer.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share