Centrosinistra in Regione: “Avanti tutta”. Ma il rimpasto prende corpo

Nel centrosinistra il rimpasto in Regione non è più un tabù. Se ne è parlato oggi nel vertice di maggioranza convocato da Renato Soru.

La parola tabù, come da prassi consolidata, non è mai stata pronunciata. Ma nel centrosinistra il fantasma del rimpasto ha preso corpo con una serie di dichiarazioni sulla “necessità di rafforzare l’azione della Giunta“. Quindi anche con la possibilità di mandare a casa qualcuno dei 12 assessori in carica nel Pigliaru 1. Ed era il 13 marzo 2014, quando il governatore presentò la sua squadra in viale Trento.

Dunque, il protocollo della melina sembra finito nella maggioranza. Tutto è avvenuto nel vertice di coalizione convocato dal segretario del Pd, Renato Soru. L’incontro era rigorosamente a porte chiuse nel quartier generale dei Dem, in viale Regina Margherita a Cagliari, lì dove i segretari dei partiti hanno poi deciso di riferire alla stampa solo la parte ufficiale della riunione, quella positiva, ovvero “l’importanza della collegialità”. Un concetto, questo, che lo stesso Soru ha ribadito in una nota arrivata in serata.

Il primo a ribadire il concetto è Marco Pau, numero uno dei RossoMori, peraltro il più netto a chiedere un check “sull’azione dei singoli assessori”, è una delle indiscrezioni rimbalzate a margine del vertice. Fatto sta che Pau sottolinea: “Si è deciso di riunire la coalizione ogni due mesi, e comunque non si escludono convocazioni intermedie su specifici temi, quando se ne dovesse intravedere la necessità, anche alla presenza del governatore e degli assessori”. Il segretario degli ex sardisti si dice “soddisfatto della riunione odierna”. E osserva ancora: “Si è trattato di un normale confronto in maggioranza, è giusto che i partiti svolgano la propria funzione, sono la terra di mezzo tra classe di governo e popolo”.

Giovannino Deriu, segretario sardo di Rifondazione, cioè una metà dell’alleanza elettorale Sinistra Unita (l’altro pezzo sono i Comunisti italiani), qualcosa in più la dice: “Ho espressamente chiesto – fa sapere – discontinuità rispetto al centrodestra, un cambio di passo che finora non è emerso in questa Giunta, diversamente noi siamo pronti a lasciare la maggioranza”. Nell’Esecutivo, infatti, Sinistra unita non c’è, ed anzi è l’unico partito sopra il 2 per cento a non aver ottenuto una casella di governo.

Poi ecco Sel, Pds (Partito dei Sardi) e Cd (Centro Democratico), ovvero il correntone che mesi fa ha addirittura annunciato la costituzione di una forza politica unica in chiave sovranista. Luca Pizzuto, Franciscu Sedda e Giorgio Murino – i tre rispettivi rappresentanti nella riunione odierna – sono stati gli unici a non porre la questione del rimpasto. E una ragione c’è: a differenza dei RossoMori, che ugualmente controllano un solo assessorato, Sel, Pds e Cd non vogliono dialoghi privilegiati col Pd, anzi sin dall’inizio della legislatura contestano lo strapotere dei Dem, ragione per cui si sono differenziati dentro la maggioranza.

Certo è che Pizzuto, Sedda e Murino non rompono affatto l’accordo preso nel vertice di Soru e anche loro riferiscono alla stampa solo la parte positiva della riunione. “Dall’incontro di oggi – dice Pizzuto, consigliere regionale e segretario di Sel – non è emerso alcuno spirito polemico, ma ci siamo confrontati sulla necessità di cementificare la coalizione in Regione anche attraverso verifiche periodiche sull’attuazione del programma elettorale”.

In quest’ottica, Sedda ha richiamato l’importanza “della spinta sovranista per costruire una Sardegna più giusta e più forte, il che vuol dire un’Isola capace di autodeterminarsi”. Il segretario del Pds fa notare ancora: “Compito dei partiti che formano una coalizione di governo non è presentare la lista delle doglianze, ma supportare la Giunta, contribuire a fare sintesi sugli obiettivi e incidere in modo visibile nei processi economici”.

Murino, che è nel direttivo regionale del Cd, parla di “vertice molti utile, nel quale sono stati fissati alcuni punti, a cominciare dal dovere dei partiti di lavorare anche in prospettiva, quindi non solo sul contingente e sulle emergenze. Nel centrosinistra lo faremo tutti insieme, negli incontri periodici coi quali verranno stabilite di volta in volta anche le priorità”.

Al vertice di Soru ha partecipato pure il consigliere regionale, Gavino Sale, in rappresentanza della “sua” iRs. C’erano poi Gianfranco Lecca per i socialisti, Giorgio Fresu per l’Upc, Antonello Barmina dei Comunisti italiani, Roberto Copparoni per i Verdi e l’Idv di Giommaria Uggias. Unica assente, La Base di Efisio Arbau, altro consigliere regionale. E un motivo c’è rispetto a quella sedia lasciata volutamente vuota: oggi si è discusso anche delle prossime amministrative. E a Nuoro La Base potrebbe correre con un proprio candidato, in opposizione al sindaco Dem uscente, Alessandro Bianchi. Ciò vorrebbe dire rottura dello schema di alleanza seguito per le Regionali e che la coalizione vuole proporre invece in tutti i Comuni sardi che a maggio tornano al voto.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

 

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