Il giorno dei due appuntamenti e il fantasma del rimpasto

Due appuntamenti. Il primo alle 9 quando il segretario del Partito democratico, Renato Soru, incontrerà i segretari della maggioranza che sostiene la giunta guidata da Francesco Pigliaru. Il secondo alle 11 quando Francesco Pigliaru incontrerà i parlamentari sardi del centrosinistra. Nel primo incontro il tema centrale saranno le prossime elezioni amministrative, oltre che la situazione politica, nel secondo incontro all’ordine del giorno ci sarà la “Vertenza Sardegna“. Sullo sfondo di entrambi gli appuntamenti c’è una parola – “rimpasto” – che circola nel mondo politico isolano fin dal luglio scorso.

Il rimpasto è il fantasma che si aggira nei palazzi della politica sarda. All’inizio della passata estate, quando la giunta si era insediata da pochi mesi,  gli assessorati nel mirino erano individuati in Sanità, Lavoro e Ambiente. La questione è stata ripresa in autunno, dopo le primarie del Pd e l’elezione a segretario di Renato Soru. Quindi a febbraio. Ancora una volta con l’indicazione degli assessori potenzialmente candidati alla sostituzione. Diversi da quelli di luglio: Francesco Morandi (Turismo), in quota Cd, Claudia Firino (Cultura, Sel), Virginia Mura (Lavoro, Pd) e Maria Grazia Piras (Industria, in quota Upc).

E’ chiaro che le indiscrezioni sui “rimpastandi” rivelano le aspettative politiche di chi mette in giro le liste. E di questo ci si deve accontentare. Perché se si va a cercare un nome, una dichiarazione ufficiale, dietro queste “candidature al contrario” non si trova niente. Ed è anche difficile trovare la stessa parola “rimpasto”: sostituita, nel linguaggo politico, da locuzioni come “necessità di un cambio di passo”, di un “colpo di reni”, di un “rilancio”.

Fatto sta che a febbraio le voci su un rimpasto furono messe a tacere da un dato obiettivo: era impensabile un cambiamento nell’assetto della giunta prima dell’approvazione della legge Finanziaria. Ma da quasi due mesi anche questo adempimento è stato fatto. La questione rimpasto, dunque, torna tutta nelle mani della politica. E i due incontri odierni potranno dare qualche indicazione.

C’è tensione nella maggioranza. Anche la iniziale concomitanza tra i due incontri odierni è stata letta come un suo sintomo, anche se da parte di Soru è arrivata una immediata smentita. E’ una tensione emersa su questioni di sostanza, dal Piano casa all’inceneritore di Tossilo. E, più in generale, sull’atteggiamento nei confronti del governo centrale.

Di certo le forze del centrodestra non stanno perdendo l’occasione per sottolinearla. Per comunicare all’opinione publica l’idea di un governo regionale concentrato più sulla “politica politicante” che sui problemi della gente. Proprio oggi l’Unione sarda pubblica un editoriale che rilancia questa tesi (il titolo è “La giunta suona sul Titanic sardo”) e ieri l’ex governatore Ugo Cappellacci ha pubblicato sulla sua pagina Facebook un post che pare avere per modello le tecniche di propaganda populista di Matteo Salvini. E’ la storia di un suo incontro con una “signora distinta” che a Cagliari si gli sarebbe avvicinata per dirgli: “La posso disturbare? Io ho una pensione di 350 euro e, dopo aver pagato l’affitto e le bollette non mi resta niente. Le posso chiedere un euro?”.

“Ho voluto raccontare l’episodio – scrive Cappellacci – perché è l’emblema di un’Italia che spende 2 milioni di euro al giorno per i migranti, ma lascia che i nonni, i figli i padri e le madri di famiglia di questo paese finiscano sotto un ponte. Questa Italia non mi piace e bisogna cambiarla”. Al di là della bizzarria di un’affermazione del genere quando viene  da chi ha governato la Sardegna per ben cinque anni, proprio il fatto che l’ex governatore si senta autorizzato a lanciarsi in questa anedottica chiarisce bene in quale contesto oggi si svolge il doppio incontro del centronistra.

N.B.

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