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Soru dopo summit con Pigliaru: “Serve Giunta più incisiva, il rimpasto si farà”

Un altro passo per il ‘tagliando’ del centrosinistra e della Giunta regionale a un anno dal suo insediamento in viale Trento. Annunciato da giorni, si è svolto questa mattina l’atteso confronto tra il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, e il segretario del Pd, Renato Soru. Oltre due ore di faccia a faccia sui temi caldi dell’agenda politica dopo il doppio vertice di lunedì scorso nella sede del Pd con i parlamentari e con i segretari della coalizione. Sul piatto anche un possibile – se non quasi inevitabile – rimpasto, per il quale però si aspetta il voto per le elezioni comunali di fine maggio. Un valzer – questo è certo – che riguarderà nomi ma anche deleghe. Il cambio di passo è stato sancito dagli alleati la scorsa settimana dopo le fibrillazioni e il malumore dei partiti più piccoli, preoccupati di non avere voce in capitolo su tutte le scelte della maggioranza e dell’esecutivo. La parola d’ordine ora è collegialità. Tutti nella coalizione – Pd compreso – chiedono di contare di più, ma anche di accelerare sul programma di potere incidere con più forza nelle scelte dell’esecutivo da oggi a fine legislatura.

Non lo vuole chiamare rimpasto (“mi ricorda il lievito e la pasta”), meglio parlare di verifica: qualunque sia la denominazione, l’attuale squadra di governo di Francesco Pigliaru ha le settimane contate. Lo dice Renato Soru ai giornalisti che gli chiedono i contenuti del faccia faccia. Se ne saprà di più dopo le elezioni comunali di fine maggio, ma la strada è tracciata. Soru e Pigliaru l’hanno concordata in quasi tre ore di confronto. “Abbiamo condiviso l’esigenza di migliorare il dialogo nella maggioranza, dobbiamo ragionare sull’agenda politica dei prossimi dodici mesi e questo ragionamento passa anche per una verifica delle persone che sono chiamate ad attuare questo programma”, chiarisce il segretario del Pd. Il leader del partito di maggioranza della coalizione di centrosinistra non si sbilancia sulle modalità della verifica-rimpasto, ma dalle sue parole traspare la volontà di dare maggiore peso politico alla Giunta. “Anche il presidente – sottolinea – condivide l’importanza della competenza politica, quella di chi per anni si è confrontato con il lavoro all’interno delle amministrazioni, da quelle più piccole, locali, a quelle più grandi”. Una frase che sottende a una possibile staffetta tra assessori tecnici e politici quando, dopo il voto di maggio, si inizierà a parlare in concreto di rimpasto.

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