“La Asl unica lascerà il posto ad aziende sanitarie locali con le case della salute a erogare sul territorio migliori servizi”. Lo ha detto Massimo Zedda in un’intervista pubblicata oggi sul quotidiano L’Unione Sarda e nella quale il candidato presidente del polo civico-politico di centrosinistra ha ripetuto uno dei passaggi sostanziali della sua campagna elettorale.
Il sindaco di Cagliari si trova infatti nella situazione scomoda della candidatura di Luigi Arru, l’assessore regionale alla Sanità che la Asl unica l’ha voluta insieme al presidente Francesco Pigliaru. Arru è in corsa col Pd ed la sua presenza in lista, da aspirante consigliere, è stata una scelta interna al Partito democratico. Ma nel programma elettorale di Zedda non c’è il mantenimento della Asl unica, semmai la sua cancellazione.
Zedda ha precisato che in caso di vittoria, “Arru non farà l’assessore alla Sanità. Io – ha spiegato – non ho un’opinione sulla sua persona, ma su come si è operato. Non condivido le scelte fatte: serviva una riforma sulla salute e sul benessere dei cittadini” puntando “innanzitutto “sulla prevenzione”.
L’attuale legge sulla sanità è di fatto monca. Non è stata del tutto attuata la parte relativa all’assistenza territoriale, attraverso le case della salute. Zedda ha detto ancora nell’intervista: “Le cure devono concentrarsi nei luoghi dove vivono i cittadini, possibilmente con medici e infermieri di quel Comune. Significa intaccare lo spopolamento, determinare occupazione e accudire le persone anziani. I cittadini devono andare nei presidi ospedalieri per gli interventi chirurgici e le situazioni gravi”.
Il sindaco di Cagliari ha poi chiarito che non ci saranno big nazionali a sostenere la sua campagna elettorale. “Le tappe in Sardegna degli esponenti di Lega e M5s per le Suppletive hanno dimostrato che quelle presenze non sono bastate. Il 20 gennaio ha vinto Andrea Frailis pur con un’affluenza alle urne molto bassa. E lo ha fatto senza Berlusconi, Di Maio, Salvini e Toninelli”.
