Regionali, i Progressisti: “Superiamo le divisioni”. Soru attacca il ‘campo largo’, il Pd perde pezzi

di Andrea Tramonte

Le divisioni nel centrodestra (leggi qui e qui) non riescono a oscurare quelle del centrosinistra allargato, con due candidati ufficialmente in campo – Renato Soru e Alessandra Todde – e una difficoltà estrema a ricomporre la situazione: la conseguenza di questa spaccatura – come è evidente a tutti, al di là della sicurezza di facciata e i proclami di vittoria – è avvantaggiare una destra che non è riuscita ancora a trovare l’accordo sul candidato presidente quando mancano meno di due mesi alle Regionali. I Progressisti continuano a fare i pontieri, o almeno a provarci. Ancora formalmente con Soru e la sua Coalizione sarda, nelle ultime settimane si è parlato di un loro (ri)avvicinamento al Campo largo con l’obiettivo di uscire fuori da una logica di ‘mera testimonianza’ e costruire le condizioni di una vittoria del centrosinistra. 

La direzione del partito si è riunita ieri a Cagliari e ha partorito un documento in linea con quanto detto negli ultimi tempi: “Superare la divisione in due blocchi dello schieramento democratico, progressista, socialista ed ecologista, civico, dell’autonomia e dell’autodeterminazione”. Il partito di Massimo Zedda e Francesco Agus pertanto proverà, fino all’ultimo giorno utile, a riunificare il campo. Il documento ricorda ancora una volta il vulnus all’origine della spaccatura: quello delle primarie, che in realtà stanno dando parecchie grane al Pd in tutta Italia (la lacerazione a Firenze, o l’imposizione di un candidato in Basilicata, il dietrofront e la proposta di una consultazione però respinta dai potenziali alleati). “Una strada trasparente e unificante che si è erroneamente deciso di non percorrere. Questa decisione non ha aiutato il lavoro enorme che dobbiamo compiere e che comunque deve essere compiuto”.

E puntano il dito su chi ha diffuso “informazioni approssimative sui presunti, più o meno consistenti, pesi elettorali”, e ha divulgato “ardite interpretazioni sulle posizioni delle singole formazioni politiche dello schieramento, sulle opinioni dei loro dirigenti, su immaginari incontri tra esponenti dei diversi gruppi politici. La confusione è il terreno nel quale meglio si coltiva l’erba della discordia”. Che significa, ad esempio: la diffusione di veline su accordi già presi tra Campo largo e Progressisti – anche sulla partita delle Comunali di Cagliari, con Zedda ufficialmente della partita – non hanno certo aiutato la discussione e l’avvicinamento (di alcune) delle parti. Il tema di una adesione al ‘campo largo’ non era all’ordine del giorno dell’assemblea, alla quale hanno partecipato – in presenza o da remoto – un centinaio di iscritti. “Sono possibili iniziative concordate e/o unilaterali che possano favorire la riunificazione, fondata sul doveroso ed esplicito rispetto di ognuna delle diverse componenti – si legge ancora nella nota -. Pertanto, l’assemblea impegna il partito, il proprio presidente e i propri dirigenti a percorrere la strada dell’unificazione dello schieramento democratico, a promuovere e partecipare a incontri finalizzati alla riunificazione, rendendosi disponibili ad ogni iniziativa che formalmente e sostanzialmente raggiunga l’obiettivo di moltiplicare le forze per un radicale cambiamento del Governo della Sardegna”. Un appello raccolto dal segretario regionale del Pd, Piero Comandini: “Ci sono ancora i tempi per arrivare a una proposta unitaria e alternativa alla destra che ha mal governato la nostra Isola in questi ultimi 5 anni, e per questo l’ appello degli amici Progressisti non può che essere visto positivamente per raggiungere questa finalità”.

La strada però è in salita. C’è chi sostiene che i giochi veri si faranno la prima settimana di gennaio, quando anche il centrodestra dovrebbe scegliere il suo candidato (Solinas, sostenuto da Psd’Az e Lega, o Truzzu lanciato ufficialmente ieri da FdI: con la possibilità di un terzo nome per superare eventuali veti incrociati). Ma in questo momento prevale la guerra di posizione tra le due coalizioni del centrosinistra. Poco prima della fine dell’assemblea, Renato Soru ha diffuso una nota che non sembrava agevolare il dialogo portato avanti dai Progressisti, parlando di “calciomercato di riparazione” e di “azione doppiamente scorretta”. Fino alla chiosa: “I Progressisti sono una componente importante della Coalizione sarda e, dall’inizio di questo percorso comune, sono stati e rimangono parte attiva della coalizione con proposte e istanze mirate a rafforzare il nostro progetto per una Sardegna liberata dalla destra che la sta malgovernando da anni”. L’ex governatore nei giorni scorsi ha messo il dito nella piaga attaccando il M5s come partito di destra: “Io non dimentico che sono andati al governo con Salvini e non col Pd, perché sono nati di destra e di destra sono ancora. Se oggi c’è Giorgia Meloni è perché qualcuno le ha preparato il terreno e lo ha fatto Conte, governando con Salvini e alimentando la paura, l’ottusità e la violenza in Italia”. Un tema su cui una parte dell’elettorato piddino è sensibile e Soru lo sa, anche se Alessandra Todde non è certamente una grillina prima maniera ed è sempre stata sostenitrice di un’alleanza con i Dem. Il fondatore di Tiscali accusa anche sulla dinamica nazionale dell’accordo coi 5s, con Conte impegnato a bombardare il Pd per superarlo alle Europee e affermare la sua leadership nel Campo largo: “Il progetto del M5s non è quello di occuparsi della Sardegna ma avere la supremazia della sinistra quando di sinistra non sono mai stati”.

Intanto si va verso l’addio di un buon numero di iscritti e dirigenti del Pd. Uno smottamento annunciato da tempo. Domani nella sede della campagna elettorale di Soru ci sarà la conferenza stampa del nuovo gruppo politico “Alternativa sarda e democratica“, composto da (ex?) dirigenti e militanti del Pd sardo. Interverranno l’ex deputata Romina Mura, l’ex sindaco di Samassi, Enrico Pusceddu, la segretaria provinciale a Oristano, Maria Obinu, la segretaria a La Maddalena, Laura Pirina, Isabella Murtas (segreteria regionale), Giovanni Secci (direzione provinciale Pd Cagliari), Cristian Nonnis (Pd Sulcis). Ma saranno anche presenti tra gli altri: Roberto Martani, Massimiliano Podda, Luciana Mele, Caterina Deidda, Umberto Marcoli, Lidia Gioi, Anna Paola Marongiu, Luisa Pittau, Pierpaolo Porcu, Giuseppe Obinu, David Puggioni, Bani Micali, Matteo Fenu, Gabriele Sardu, Luca Madeddu, Mauro Bittu, Paola Onnis, Efisio Lisci. Una conferenza stampa in cui – anticipano – gli aderenti al nuovo gruppo prenderanno una posizione molto netta sulle Regionali.

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