Nucleare, ministro Galletti contestato a Cagliari. Ma sul deposito tutto tace

“Nessuna decisione è stata presa e non abbiamo ancora ufficialmente l’individuazione dei siti adatti ad ospitare il deposito unico di scorie nucleari, perché il mio ministero insieme al Mise sta valutando se la Sogin, che ha individuato i siti, ha tenuto in considerazione bene le linee guida che l’Ispra aveva dato per l’individuazione del sito. E saranno tantissime le aree individuate in tutta Italia”. Lo ha detto il ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, a Cagliari per partecipare ad un convegno sulla tutela dell’ambiente e sviluppo sostenibile, organizzato dalla Fondazione Banco di Sardegna. Il ministro al suo arrivo è stato accolto da un gruppo di manifestanti del comitato “No Nucle e No Scorie”, che lo hanno contestato al suo arrivo, ricordandogli del referendum del 2011 con il quale i sardi hanno espresso la contrarietà per la dislocazione nell’Isola di centrali o scorie nucleari. L’esponente del Governo ha spiegato che “non c’è un territorio candidato naturale” e che tantomeno lo è la Sardegna, che anzi, “rispetto ad altre zone, ha un problema in più che che è quello del trasporto. Quindi ha i pro e i contro come tutte le altre zone”.

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La tempistica. E ancora, il ministro Galletti ha spiegato che i tempi potrebbero essere lunghi, fino al 2016: “Esiste un procedimento molto lungo e molto complesso per individuare il sito del deposito unico delle scorie nucleari, che si concluderà probabilmente con l’inizio dell’anno nuovo”. “Oggi si sa concludendo il procedimento per l’individuazione di tutti i siti in Italia adatti morfologicamente ad ospitare il deposito – ha sottolineato – Dopo di che ci sarà una fase di confronto pubblico, che durerà quattro mesi, con tutte le popolazioni interessate e alla fine ci sarà una conferenza nazionale nella quale, se alcuni comuni vorranno ospitare il sito perché oggi è sicuro e porta posti di lavoro e ricerca, si sceglierà il sito. Se non ci dovessero essere popolazioni o comuni interessati – ha aggiunto il ministro – allora ci sarà la nomina di un comitato interministeriale che deciderà il sito, ma sarà tra molti mesi. Alla fine credo che non si arriverà alla costituzione del comitato interministeriale, ma oggi non lo posso dire”. “Capisco che in Sardegna c’è molta attenzione – ha concluso – su questo tema sarà mio compito tenere presente anche questo”.

Sul progetto della nuova linea di inceneritore a Tossilo, nel territorio di Macomer, “la Regione è assolutamente autonoma nelle proprie decisioni”. Lo ha ribadito Galletti, che ha aggiunto: “laddove è possibile credo che gli inceneritori non siano opportuni”.

L’esponente del Governo ha ricordato che esiste “una norma nello Sblocca Italia, l’articolo 35, che dà la possibilità alle Regioni, che hanno un surplus di rifiuti rispetto all’incenerimento, di poterli portare in quegli impianti che, per via della raccolta differenziata, hanno una capacità di termovalorizzazione non del tutto esaurita”.

“Chiedo al Parlamento di approvare il disegno di legge sugli Ecoreati nel più breve tempo possibile”. La sollecitazione arriva dal ministro dell’Ambiente. Al termine del convegno è previsto un incontro con il presidente della Regione Sardegna Francesco Pigliaru.

“Per limitare il consumo del suolo occorre puntare fortemente sul riuso e sulla rigenerazione delle città. Non servono solo risorse, ma anche semplificazione urbanistica con premialità per coloro che rigenerano l’esistente”, ha aggiunto Galletti. “L’ambiente non può essere solo un no, anche perché una parte importante del nostro Paese è l’edilizia. Piuttosto – ha aggiunto – occorre puntare sull’efficientamento energetico degli edifici”.

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