La svolta di Salvini: dopo il ‘Sud fannullone’ ora chiama i sardi all’indipendenza

In principio fu Roma ladrona, il Nord lavoratore e il Sud dei fannulloni, la Lombardia prima di tutto. Non sono molto lontani, o almeno non tanto da essere finiti nel dimenticatoio, i tempi in cui la Lega Nord non guardava di buon occhio (per usare un eufemismo) i ‘Meridionali’ ma anzi li considerava i parassiti dell’Italia.

E Matteo Salvini, attuale segretario di un partito nato in principio per chiamare la Padania alla secessione dal resto del paese, non era da meno: memorabile il coro da stadio in cui invocava il fuoco contro i Napoletani, memorabili le battaglie e i post su facebook contro il Sud (“Ho letto che, ancora una volta, verranno aiutati i giovani del Mezzogiorno. Ci siamo rotti i coglioni dei giovani del Mezzogiorno, che vadano a fanculo i giovani del Mezzogiorno!”, commento su facebook del 2012; “La Lombardia e il Nord l’euro se lo possono permettere. Io a Milano lo voglio, perché qui siamo in Europa. Il Sud invece è come la Grecia, al Sud non se lo meritano”, comizio del 2013). 

E invece da due anni a questa parte Matteo Salvini e la Lega Nord sembrano aver cambiato idee e bersagli con l’obiettivo di conquistare il consenso nazionale, Meridione e isole comprese: “Prima i Lombardi” è diventato “Prima gli italiani”, la lotta contro i “parassiti che campano sulle spalle altrui” si è trasformata negli slogan ‘Basta euro’ e ‘Stop immigrazione clandestina’.

Il nemico non si chiama più Mezzogiorno ma Europa, euro, banche, immigrato. Anche in Sardegna, evidentemente, la nuova propaganda leghista ha fatto presa: due anni fa, in un comizio a Cagliari organizzato all’interno del suo ‘Basta Euro Tour”, Salvini cercava l’attenzione del pubblico sardo parlando di indipendenza, sovranità, riscatto dallo stato che “vi sta rubando tutto”: “Siamo qui – diceva – in una terra che ho sempre invidiato in quanto a carattere, orgoglio, lingua, tradizione”. Il risultato è la nascita di un movimento regionale che si chiama Noi con Salvini nato dalle ceneri del Movimento Sociale Sardo: i militanti salviniani nostrani vantano in curriculum le manifestazioni di commemorazione per i caduti della Repubblica di Salò e le proteste contro i migranti. E in effetti il filo conduttore degli attacchi di Matteo Salvini, che si tratti di comizi in piazza, tv, social network, è da tempo l’odio contro i migranti: un odio che ha cercato di fomentare anche in Sardegna a commento di alcuni episodi di cronaca recenti (i posti in nave assegnati ai richiedenti asilo in viaggio verso Genova, ad esempio, o le proteste degli stranieri nei centri di accoglienza). Per non parlare della raccolta firme contro l’immigrazione, che ha portato nel capoluogo, in una piazza Palazzo blindatissima, una cinquantina di militanti salviniani, gli stessi che hanno organizzato le tre tappe della giornata di Matteo Salvini in Sardegna. Oggi il leader della Lega arriverà a Cagliari, sarà in viale Sant’Avendrace per l’inaugurazione della sede ‘Noi con Salvini’ e poco dopo all’hotel Panorama di viale Diaz, andrà quindi ad Alghero e infine a Olbia.

Ma c’è chi non ha dimenticato: dalle 9 a Cagliari in piazzale Trento, a due passi dalla sede salviniana di viale Sant’Avendrace, ci sarà un presidio organizzato da studenti e antifascisti attorno allo slogan ‘Respingiamo Salvini’. Resistenza anche ad Alghero con il movimento Azione Antifascista Nord Sardegna che chiama a raccolta i cittadini: appuntamento alle 15 sul lungomare Valencia, di fronte all’Hotel Carlos V che alle 16,30 ospiterà l’incontro con Salvini.

Francesca Mulas

 

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