La Sardegna è isolata. Solinas nel 2018: “Cambieremo tutto”

Le prossime ore saranno pure decisive per assegnare le rotte in Continuità territoriale da Cagliari, Olbia e Alghero verso Roma e Milano. Ma da giorni lasciare o arrivare nell’Isola è un’odissea che dura anche dieci ore, se si ha la fortuna di beccare un biglietto. Perché nella maggior parte dei casi è una raffica di voli annullati. Eppure a giugno del 2018, quando Christian Solinas si contendeva la candidatura alla presidenza della Regione, scriveva in un post pubblicato su Facebook: “A febbraio faremo i conti. Anche in Sardegna #andiamoagovernare per una vera ed efficiente continuità territoriale, per il diritto alla mobilità dei sardi, per essere davvero liberi”.

Il febbraio di cui parlava Solinas era quello del 2019, quando nell’Isola si sono aperte le urne per scegliere il nuovo governatore. Ha vinto proprio il segretario del Psd’Az, ma il quadro sardo dei trasporti è addirittura peggiorato. Per restare nel perimetro della continuità aerea, nei giorni scorsi c’è stato un susseguirsi di colpi di scena: la Regione ha pubblicato un bando d’urgenza al quale hanno partecipato la spagnola Volotea e Ita, l’ex Alitalia rimessa in piedi col soldi degli italiani. Il vettore con sede di Barcellona è stato escluso per alcuni vizi di forma: mancava la carta d’identità del legale rappresentante e nella busta dell’offerta non era stata indicata la ragione sociale. Era il 1° ottobre.

Per Ita la strada sembrava in discesa. Invece il 7 ottobre anche per la compagnia nazionale sono spuntati problemi. Dall’assessorato ai Trasporti è venuto fuori che pure l’offerta arrivata da Roma non era completa. È finita che pure Ita è stata esclusa. A quel punto la Giunta Solinas ha puntato tutto sulla procedura negoziata, ovvero una trattativa senza bando, ma con chiamata diretta dei potenziali assegnatari delle rotte.

Hanno accettato di sedersi al tavolo ancora e solo Volotea e Ita, con la prima che sembra in vantaggio sulla seconda (gli spagnoli avrebbero presentato un’offerta migliore). Le tratte da assegnare devono essere garantite per i prossimi sette mesi. Così, almeno, ha lasciato intendere l’assessore ai Trasporti, il leghista Giorgio Todde. Ma la sostanza non cambia: spostarsi dalla Sardegna (o rientrarvi) è diventato un incubo.

Eppure, come detto, nel 2018 Solinas prometteva di risolvere tutti i problemi della mobilità in Sardegna. Quell’8 gigno, l’allora senatore era nella Capitale. Scriveva: “Non ci sono voli da Roma per la Sardegna… assurdo. La Regione spende decine di milioni di euro per la Continuità territoriale e siamo più isolati che mai. Per rientrare ed essere con gli amici di Assemini per chiudere la compagna elettorale (si stava votando per le Comunali del 2018), ecco il percorso alternativo: treno da Roma a Napoli. Quindi taxi dalla stazione all’aeroporto e finalmente il volo verso Cagliari”. Passati tre anni e quattro mesi da quell’annuncio, con Solinas governatore, la situazione nell’Isola è peggiorata. (al. car.)

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