La Giunta di Christian Solinas bloccata dal caos sezioni, ovvero il riconteggio delle schede finito in mano ai tribunali sardi per via dei pasticci fatti in trentacinque seggi con la verbalizzazione dei risultati elettorali. La proclamazione degli eletti resta dunque congelata e sino a quando non si conoscerà con certezza la composizione del nuovo Consiglio regionale, il centrodestra ha deciso di non aprire il tavolo di coalizione per scegliere la squadra di governo.
E se nei singoli partiti sono cominciati i ragionamenti informali sul toto-Giunta – qui i nomi dei possibili assessori finora filtrati -, da Oristano, dove sabato il Psd’Az ha festeggiato il neo governatore e i voti raddoppiati, è emersa una prima certezza. I Quattro Mori premieranno il collegio di Cagliari con un assessore del capoluogo, perché in quella circoscrizione elettorale il partito ha ottenuto il miglior risultato delle Regionali. Seppure la percentuale non sia ancora definitiva (manca il dato di due sezioni), il Psd’Az ha chiuso le urne da prima forza della coalizione con l’11,77, pari a oltre 28mila preferenze, lasciandosi dietro sia la Lega (10,10) che Forza Italia (6,46).
Il proposito di formare il nuovo Esecutivo in base al consenso ottenuto il 24 febbraio garantisce un indubbio vantaggio a Gianni Chessa, ex assessore comunale ai Lavori pubblici, il più votato dei Quattro Mori con quasi 4mila preferenze. Chessa, il cui nome figura da giorni nella lista dei papabili, è stato chiarissimo proprio a Oristano. “Noi – ha detto facendo un esplicito riferimento al collegio di Cagliari – dobbiamo premiare chi ha messo la faccia”.
Nel caso in cui Chessa dovesse entrare in Giunta, in Consiglio farebbe il suo ingresso Ignazio Artizzu, quarto per preferenze (2.314) e primo dei non eletti, visto che il Psd’Az ha conquistato in questa circoscrizione tre seggi. Chessa – va precisato – non ha alcun obbligo di dimissioni dall’Aula, al pari degli altri nuovi onorevoli che verranno scelti come assessori. Ma il centrodestra ha intenzione di approvare una leggina salva-mandato: per i nominati nell’Esecutivo scatterebbe la sospensione dalla carica di consigliere e la contestuale sostituzione. Nel collegio di Cagliari col Psd’Az sono ufficiosamente eletti pure Nanni Lancioni (3.458) e Stefano Schirru (2.628): l’uno uscente della massima assemblea sarda, l’altro consigliere comunale (e prossimo alle dimissioni per fare il salto nel Palazzo di via Roma).
Il riconteggio delle schede nelle trentacinque sezioni che mancano all’appello (su 1.840) serve per chiarire definitivamente a chi spettano i quattro seggi ancora in bilico: uno se lo contendo Forza Italia e Riformatori, poi va risolta la rappresentanza in Ogliastra che sembrava in quota Pd, ma potrebbe toccare alla Lega eleggere l’unico consigliere del collegio di Tortolì-Lanusei. C’è anche un caso Fratelli d’Italia, con un possibile cambio tra la circoscrizione di Oristano e quella del Sulcis (qui tutti i dettagli).
Nel centrodestra hanno messo nel conto che l’attesa per la proclamazione degli eletti può essere lunga: si ipotizza che la nuova Giunta riesca a lavorare solo da metà marzo. Vero è che non esiste una particolare contingenza, se non la legittima aspirazione a governare l’Isola. Con la Finanziaria 2019 già approvata dalla maggioranza uscente, la Sardegna non ha il problema dell’esercizio provvisorio, cioè la spesa ridotta in dodicesimi. Un obbligo di legge che scatta in assenza della manovra economica per l’anno in corso.
Al. Car.
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