Crp, cassaforte della Regione è senza Dg: si cerca manager, ma ci sono 249 idonei

Alessandra Carta

Il Crp, il Centro regionale di programmazione, ovvero una delle casseforti della Regione, è senza Dg dall’ultima settimana di gennaio, quando Massimo Temussi ha annunciato l’addio per andare a fare il consulente (senza potere di firma) della ministra Marina Calderone, la quota sarda del governo di Giorgia Meloni, essendo originaria di Bonorva. Da allora per gli uffici di via Cesare Battisti a Cagliari è paralisi, visto che non esiste nemmeno un vice. E per di più si sta verificando un effetto domino che ha travolto financo i Comuni.

Per fare il Dg al Crp non bisogna essere un manager qualunque. Nel profilo del candidato perfetto, pubblicato sul sito della Regione il 28 febbraio, ci sono dieci requisiti. Tra cui: “Comprovata esperienza di program e project management, gestione e coordinamento
di programmi e/o progetti complessi, e/o di grandi progetti pubblico-privati”. Ancora: “Esperienza in ambito innovativo e nel trasferimento tecnologico e nella costruzione di
relazioni con gli attori della ricerca e dell’innovazione”. Poi: “Gestione di relazioni istituzionali nel mondo delle politiche comunitarie per la coesione”.

Il Cpr gestisce per esempio le risorse europee del Fesr, il Fondo di sviluppo regionale che nel settennato 2014-2020 hanno raggiunto la soglia di 150 milioni di euro, non spiccioli. Adesso però Solinas e il centrodestra devono fare sul serio e scegliere il manager capace di far uscire il Crp dalle secche del blocco. Con tutto ciò che ne consegue in termini di ritardi nei pagamenti.

Stando a Radio tam tam, il governatore ha pensato di puntare sull’usato sicuro, Gianluca Cadeddu, il manager del Crp preferito dal centrosinistra ma su cui ha puntato anche la maggioranza di Ugo Cappellacci con gli assessori Giorgio La Spisa e Alessandra Zedda che per primi gli affidarono l’incarico da Dg. Diversa invece la strategia di Solinas e alleati che Cadeddu lo hanno silurato preferendogli Graziella Pisu. Ma quando quest’ultima è andata in pensione, per due anni il Crp è rimasto in mano a una vice, Francesca Lissia, poi non riconfermata con l’arrivo di Temussi. Adesso di nuovo ipotesi Cadeddu, uno che la macchina Crp la conosce alla perfezione.

Temussi, però, avrebbe provato a dire la sua. Il Dg dimissionario, che ha mantenuto ottimi rapporti con Giuseppe Fasolino, l’assessore alla Programmazione, pare abbia sponsorizzato Eugenio Annicchiarico, capo di gabinetto di Virginia Mura, assessore al Lavoro ai tempi di Francesco Pigliaru governatore. Annicchiarico è poi tornato a dare il dirigente all’Aspal, l’Agenzia regionale per le politiche attive del lavoro dove ha conosciuto Temussi che nell’ente di via Is Mirrionis a Cagliari è stato direttore per anni.

La casella del Crp è una delle direzioni generali in Regione e come tale rientra nella manifestazione di interesse pubblicata il 3 marzo e valida sino al giorno 13, proprio con l’obiettivo di raccogliere le autocandidature dei Dg. Ma per il Crp esiste già una vecchia lista che si compone di 250 idonei, tra cui quello dello stesso Temussi che venne poi scelto. Adesso i nomi ‘buoni’ sono 249 e non si esclude che si possa pescare da lì per chiudere la partita del primo dirigente. Cadeddu, però, ha mai partecipato a quella manifestazione di interesse.

Nell’elenco Annicchiarico c’è, invece. Figura pure l’attuale capo della Protezione civile, Antonio Pasquale Belloi, per la cui nomina Solinas è a processo con l’accusa di abuso d’ufficio. Ancora: Gianluca Calabrò, altro dirigente di Aspal che dal centrodestra di Solinas venne scelto come Dg dell’Industria, salvo poi decidere di lasciare l’incarico nel giro di pochi mesi. Ecco poi Silvia Cocco, l’attuale Dg del Personale, in scadenza il 15 marzo, e Aldo Derudas, il dirigente regionale a cui Solinas affidò l’incarico di Dg facente funzioni alla Centrale di committenza, la stazione degli appalti, dopo la cacciata di Cinzia Lilliu (poi quest’ultima ha vinto il ricorso ma è stato rimossa dopo un altro anno di incarico il 24 febbraio scorso).

Avevano presentato l’autocandidatura anche l’attuale Dg del Brotzu, Agnese Foddis, la stessa Lilliu più altre colleghe come Cinzia Laconi ed Ersilia Lai. C’è Marcella Marchioni, la ‘capa’ della Programmazione, c’è Alessandro Naitana, anche lui reintegrato dal giudice del lavoro dopo che Solinas lo defenestrò contestualmente alla legge 10 sui maxi staff (è Dg all’Industria). Non manca Carlo Masnata che al Corpo forestale aveva sostituito a tempo il comandante Antonio Casula quando venne mandato via per aver partecipato al pranzo di Sardara. Adesso il nuovo numero uno è Fabio Migliorati, il generale della Guardia di finanzia in pensione che figura ugualmente nell’elenco dei 249.

A scorrere i nomi ci sono anche due galluresi: il maddalenino Michele Baffigo, attuale direttore amministrativo alla Asl 2 del territorio, e Augusto Navone, l’olbiese direttore dell’Area marina protetta di Tavolara-Capo Coda Cavallo. Il nuorese Giuseppe Pintor è diventato nel frattempo direttore generale dell’ospedale Gaslini di Genova ma pure lui è l’elenco al pari del dirigente comunale a Cagliari, Claudio Papoff. Ecco ancora Marcello Tidore, il general manager saldamente al suo posto alla Asl 1 di Cagliari. Infine Antonello Zanda, il desulese che è Dg degli Enti locali, uno di quelli illegittimi per indicazione del giudice del lavoro quando venne riconosciuta la condotta anti-sindacale di Solinas, portato in tribunale dallo Sdirs, il sindacato dei dirigenti regionali guidati da Cristina Malavasi. Poi la posizione di quei colletti bianchi è stata sanata appena negli uffici del Personale è arrivata l’assessora Andreina Farris.

Adesso non resta che attendere le manovre del centrodestra. Sommando il posto del Crp sono sei i direttori generali da nominare in Regione. Partita non facile negli incastri, a giudicare dai ritardi che Solinas e alleati stanno continuando ad accumulare.

Alessandra Carta

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