I 5 Dg cacciati da Solinas, per due si profila un recupero. C’è poi la lista degli altri papabili

Alessandra Carta

Christian Solinas non ha ancora chiuso il cerchio sui cinque posti da Dg da ri-occupare, dopo che lo stesso presidente e la Giunta, in una seduta ad hoc del 24 febbraio, hanno cacciato i direttori generali in carica. Passati dieci giorni da quel provvedimento, filtrano le prime indiscrezioni tra silurati ‘da parcheggiare’ chissà dove e manager da recuperare.

La prima in lista, con una buona notizia per lei, è Ersilia Lai, la Dg che stava all’Urbanistica e per quattro anni si dice abbia lavorato benissimo con Quirico Sanna, il fedelissimo di Solinas mandato via dal governatore per far posto a un altro amico del Psd’Az, Carlo Doria, a cui è stata affidata la Sanità. La Lai non è che ha commesso errori. Semplicemente i Riformatori, che col rimpasto si sono spostati dai Lavori pubblici al mattone sempre con l’assessore Aldo Salaris, vogliono scegliere il proprio manager. Non si esclude che la scelta possa ricadere su Stefania Masala, dirigente che proprio coi Riformatori si era candidata alle Regionali del 2019. La Masala sta attualmente all’Ase, l’Agenzia sarda delle entrate ma a gennaio 2020 era stata scelta come commissaria di Isre, l’Istituto etnografico della Sardegna, uno dei carrozzoni regionali.

Tuttavia per andare a guidare gli uffici dell’Urbanistica si fa anche il nome di Cinzia Laconi, altra dirigente con un lungo curriculum, diventa Dg delle Politiche sociali ai tempi di Ugo Cappellacci governatore. La Laconi è stata molto gradita pure al centrosinistra di Francesco Pigliaru che nel 2014 la ingaggiò come commissaria di Sardegna Promozione (messa in liquidazione), e poi nel 2017 le affidò la Centrale di committenza regionale, ovvero la stazione degli appalti (spesso milionari).

Ersilia Lai, come si diceva, non è sgradita al Psd’Az, per questo per lei si potrebbe prospettare un ‘recupero’ in presidenza per andare a occupare il posto lasciato libero da Silvia Curto. La quale, come gli altri, non si è dimessa ma è stata mandata via. La Curto è l’avvocata per la quale il centrodestra, a dicembre 2019, fece la leggina ‘Salva Dg’, quella che ha ritoccato i criteri per ricoprire l’incarico. La Curto sino ad allora lavorava nello studio di Costantino Murgia, uno dei grandi elettori di Solinas. Per la nomina della Curto il governatore è a processo con l’accusa di abuso d’ufficio. La vicenda giudiziaria riguarda pure l’ingaggio di Pasquale Antonio Belloi, il capo della Protezione civile rientrato pure lui nella ‘Salva Dg’. Adesso dal Palazzo di viale Trento viene fuori che il ‘divorzio’ tra Solinas e la Curto è stato preceduto da un’assenza della stessa Dg per ferie che ha sorpreso i dipendenti ma anche fatto chiudere il cerchio una volta approvata la delibera del siluramento.

In Regione si parla non si esclude un possibile recupero nemmeno per Riccardo Porcu, il Dg mandato via dalla direzione generale della Innovazione e della Sicurezza ma senza un reale motivo. Per Porcu si ipotizza l’incarico di vertice nell’assessorato all’Agricoltura, in mano alla leghista Valeria Satta, ex del Personale, con cui Porcu ha già lavorato. Diversa la situazione di Cinzia Lilliu, la manager che era alla guida della Centrale di committenza. Solinas l’aveva cacciata una prima volta nel 2021, contestualmente alla legge 10 sui maxi staff, ma la vera motivazione fu la sua vicinanza a uno dei fratelli Esu, precisamente Mauro, ma anche Stefano è diventato per Solinas suo nemico col pretesto del pranzo di Sardara e infatti l’uno venne rimosso dall’incarico di consulente agli Enti locali e l’altro da portavoce del governatore. La Lilliu fece ricorso davanti al tribunale del Lavoro e lo vinse, per questo da febbraio del 2022 era tornata al suo posto, a fare da cane da guardia agli appalti. Ma Solinas alla prima occasione utile se n’è di nuovo liberato, dopo averla mandata nella stessa estate del 2021 al Cimitero degli elefanti, quella Caienna della Regione che si trova in via Mameli e a malapena ci sono i telefoni. Il provvedimento l’aveva firmato materialmente la Dg del Personale, Silvia Cocco (lei ancora al suo posto ma in scadenza di contratto, il suo mandato, salvo rinnovi, termina il 15 marzo).

Non può sperare di essere riciclato nemmeno Roberto Raimondi, il massone che insieme a Solinas deve rispondere di corruzione nell’inchiesta in cui sono indagati pure Solinas, il suo consulente-amico Christian Stevelli e l’imprenditore Roberto Zedda. Raimondi è il Dg che al governatore, per il tramite di Stevelli, avrebbe promesso una laurea honoris causa in Medicina, da assegnare attraverso l’Università di Tirana, più docenze varie tra l’Albania e l’UniLink, l’ateneo privato di Roma che continua ad essere al centro di molti scandali (l’ultimo riguarda la ministra al Lavoro, Marina Calderone). Raimondi venne nominato da Solinas il 25 agosto scorso. Dal suo curriculum risulta che è docente a tempo sia a Tirana che nell’Università della Capitale. Dopo l’avviso di garanzia per corruzione è stato sospeso dalla massoneria per ordine di Stefano Bisi, il Grande maestro del Goi, il Grande oriente d’Italia.

Sempre per la legge sui maxi staff, spetta al segretario generale avviare l’iter per le nomine. Dal 24 febbraio, il primo incarico amministrativo della Regione è stato affidato a Gabriella Massidda, la Dg dei Trasporti che manterrà entrambi i ruoli. La Massidda è entrata in gioco dopo la rinuncia di Giuseppe Luigi Cucca, l’ex segretario del Pd sardo ed è parlamentare passato poi con Matteo Renzi in Italia Viva.

Alessandra Carta

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