Il Centro regionale di programmazione non ha ancora un Dg: la nomina di Eugenio Annicchiarico, il dirigente dell’Agenzia regionale Aspal scelto ad aprile, non ha prodotto la firma di alcun contratto. Di fatto l’ingaggio è saltato. Il Crp continua a essere governato dalla funzionaria più anziana, che però ha potere ridotti. Questo perché Massimo Temussi, che a gennaio ha lasciato la poltrona per andare a fare l’emigrato di lusso a Roma, in un anno e più di mandato non ha trovato il tempo per indicare il proprio vice. Il risultato è che il Crp, una della casseforti della Regione cui spetta gestire parte della programmazione europea, lavora a rilento.
Quello di Annicchiarico è un vero e proprio caso, l’ennesimo pasticcio di un presidente, quale Christian Solinas, che in Regione non sembra mai entrato nel ruolo. Diversamente il Centro regionale di programmazione non sarebbe stato spinto in un limbo simile. Addirittura l’ingaggio di Annicchiarico risulta sancito sul fronte politico da ben due determine: la prima è la numero 14/28 del 13 aprile scorso, con la quale al manager pubblico veniva dato un mandato di due anni. Poi quattordici giorni più tardi, precisamente il 27 aprile, ecco il secondo atto, il numero 16/13, col quale ad Annicchiarico è stata tagliata la scadenza dell’incarico. Dal 2025 a maggio del 2024, proprio come successo il 1° giugno al Dg dei Trasporti, Maurizio Cittadini, nominato negli stessi giorni di Annicchiarico, ma che ha avuto più fortuna perché sta esercitando regolarmente le proprie funzioni nell’assessorato di via XIX Novembre (leggi qui la notizia di Sardinia Post pubblicata oggi).
Sul contratto di Annicchiarico non ancora preparato ci sono due scuole di pensiero: una vuole che l’impedimento sia determinato dal fatto che il potenziale Dg del Crp sia esterno all’amministrazione regionale, ciò che impone l’approvazione del Rendiconto 2022 per poter sostenere la spesa. La seconda versione è legata al passato dem di Annicchiarico, molto legato a Temussi, col quale l’amicizia è nata quando il primo faceva il Dg nell’assessorato di Virginia Mura, la Pd titolare del Lavoro nella Giunta di Francesco Pigliaru dal 2014 al 2019; il secondo, invece, venne confermato dal centrosinistra benché Temussi in Regione nasca come ‘creatura’ del centrodestra.
Di certo ad aprile quando Annicchiarico è stato nominato dalla Giunta Solinas, la delibera è stata firmata dal vicepresidente della Regione, Giuseppe Fasolino, titolare della Programmazione, ovvero dell’assessorato cui spetta la supervisione del Crp. Fasolino, peraltro, è uno dei pochi esponenti dell’Esecutivo rispettoso del ruolo, quindi mai avrebbe forzato la mano sulla nomina se prima non avesse incassato l’ok dal presidente della Regione.
Più verosimilmente, e questa è la terza scuola di pensiero, dopo la nomina di Annicchiarico è arrivata l’ennesimo avviso di garanzia per Solinas, accusato proprio insieme a Temussi e altre diciannove persone, tra politici in carica, dirigente e imprenditori, di aver truccato alcune selezioni. I reati ipotizzati sono, a vario titolo, corruzione, abuso d’ufficio, falso, indebita induzione e turbata libertà nel procedimento di scelta del contraente. A Palazzo si dice che il fascicolo, in mano al pm Andrea Vacca, abbia incrinato parecchio i rapporti tra Solinas e Temussi. Un vento di guerra che potrebbe aver finito per travolgere pure Annicchiarico. Diversamente non si spiega questa nomina finita su un binario morto.
