Crp sempre più nel caos, al palo il nuovo Dg: Solinas ha detto sì ma non firma il decreto

Alessandra Carta

Il Crp, il Centro regionale di programmazione, una delle casseforti pubbliche targate Sardegna, è ancora senza Dg. Da gennaio, quando Massimo Temussi ha lasciato la poltrona per andare a fare l’emigrato di lusso nella Capitale. La partita sembra si fosse sbloccata lo scorso 13 aprile, quando la Giunta con la delibera 14/28 ha deciso la nomina di Eugenio Annicchiarico, direttore generale dell’assessorato al Lavoro ai tempi dell’assessora dem Virginia Mura, attuale dirigente di Aspal, l’agenzia sarda che si occupa di politiche per l’occupazione. Ma passato quasi un mese il presidente Christian Solinas non ha ancora firmato il decreto. E senza quello il provvedimento dell’Esecutivo è carta straccia.

Ovvio che c’è maretta dietro la scelta di Annicchiarico, ciò che vale uno dei soliti pasticci di cui Solinas è capace. Intanto: quando il 14 aprile Sardinia Post ha dato la notizia sul sigillo messo dalla Giunta, la delibera non era cliccabile. Perché l’ordine del governatore è questo dall’inizio della legislatura: prendere tempo prima di rendere pubblici i documenti. Adesso l’atto si può leggere e da lì si recupera che Solinas l’ha fatto firmare a Giuseppe Fasolino, l’assessore alla Programmazione da cui il Crp è supervisionato.

Ma c’è di più: con la nomina del 13 aprile Annicchiarico aveva ottenuto un incarico di due anni. Il 27 aprile, però, l’Esecutivo è di nuovo tornato sulla scelta del manager e attraverso una parziale ratifica del precedente provvedimento ha dimezzato la durata del mandato facendolo cessare “entro i tre mesi successivi all’insediamento di una nuova Giunta a seguito delle elezioni (di febbraio 2024)”, è scritto nella delibera 16/12. Ovvero a maggio del prossimo anno anziché ad aprile del 2025.

Non è tutto: siccome Annicchiarico è un Dg esterno, il suo ingresso al Crp è possibile solo dopo che la Regione approva il Rendiconto 2022. Un paletto, questo, che per legge non si può aggirare. Solo a Solinas fa gioco: il vincolo amministrativo diventa il pretesto per fermare a monte una nomina non gradita allo stesso governatore.

Quando il 13 aprile Annicchiarico è stato indicato dalla Giunta, Sardinia Post aveva riportato anche la dinamica interna dell’ingaggio: Fasolino ha mantenuto ottimi rapporti con Temussi che era direttore di Aspal quando Annicchiarico faceva il Dg del Lavoro. I due, quindi, hanno lavorato insieme e in armonia. Da lì l’indicazione a Fasolino che Annicchiarico fosse la migliore scelta possibile. Ma a Solinas, che sul Crp nicchia da ormai da quattro mesi, quella scelta continua a essere indigesta, viste le evoluzioni. Resta però un mistero il motivo per cui l’abbia avallata un mese fa.

Di sicuro il 13 aprile scorso il pm Andrea Vacca non aveva ancora firmato l’avviso di chiusura indagine per le nomine in Regione, ennesimo caso giudiziario di questa legislatura in cui Solinas e Temussi sono indagati insieme ad altre diciannove persone (leggi qui). Una delle ipotesi è che la nuova inchiesta della Procura di Cagliari possa aver incrinato i rapporti tra Solinas e Temussi, rendendo non più graditi nemmeno suggerimenti e indicazioni.

Il governatore, come suo solito, sta guardando al proprio ombelico anziché alle sorti dell’Isola. Il Crp gestisce una parte dei fondi Ue: con gli uffici paralizzati, sono fermi milioni di euro. Ma il tema non sembra interessare Solinas, diversamente da gennaio a oggi al Crp sarebbe in sella un Dg. Anche perché la funzionaria più anziana, a cui è stata affidata la guida temporanea del Crp, ha poteri limitati. Questo anche per colpa dello stesso Temussi, rimasto in carica un anno senza mai nominare un suo vice. Il risultato è la paralisi di un ente centrale nella programmazione della Regione. E Solinas non dice una parola.

Alessandra Carta

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