Calvisi sottosegretario, fine missione: aveva risolto il caos di Solinas e Nieddu

Giulio Calvisi torna in Sardegna, pagando in prima persona il prezzo altissimo di un Pd ha dovuto rinunciare a molti posti nei dicasteri, passati dai diciassette del Governo di Giuseppe Conte ai sei dell’Esecutivo guidato da Mario Draghi. Per Calvisi, sottosegretario alla Difesa da settembre 2019, arriva un’esclusione immeritata, proprio guardando i risultati sul campo.

Calvisi è il dem che ha letteralmente salvato la Sardegna dal caos Covid: era infatti la primavera del 2020 quando nell’Isola i focolai del Covid erano concentrati negli ospedali e nelle Rsa. Soprattutto nel Nord della Sardegna. La Giunta sardo, col presidente Christian Solinas e l’assessore alla Sanità, Mario Nieddu, si era mostrata inadeguata nella gestione dell’emergenza. Anche sui dispositivi di protezione individuale, nella fase iniziale del primo approccio al virus, non facevano che emergere errori e incongruenze.

Calvisi, a quel punto, era intervenuto sottotraccia. Senza mai spiegare nei dettagli, visto il ruolo istituzionale, le ragioni che stavano alla base della missione dei medici militari in Sardegna. Medici di Esercito, Aeronatuca e Marina che hanno preso in mano la situazione sarda e ne sono venuti a capo. Tanto che in estate, prima che il presidente Solinas riaprisse le discoteche, la Sardegna era diventata Covid free.

L’impegno di Calvisi, sempre attraverso una task force militare, è stato decisivo anche nella gestione dell’emergenza all’interno delle Rsa, dove si era ugualmente concentrata la diffusione del virus, facendo contare decine e decine di vittime tra gli ospiti. Anche in quel caso solo attraverso i medici della Difesa inviati nell’Isola dall’allora sottosegretArio nelle Rsa è passata l’emergenza.

Il bilancio dell’operazione portatra avanti in Sardegna dalla sanità militari è di almeno 50mila tamponi, tra molecolari e anti-genici. Si aggiungano i quasi 20mila test sierologici che sempre la Difesa ha fatto nell’Isola, col suo personale e le sue risorse. E un progetto è ancora in corso nell’Area metropolitana e nel Sud Sardegna, dove si sta realizzando uno screening (è altra cosa rispetto al Piano Crisanti voluto dall’Ats e boicottato dai cittadini nel Nuorese). Attraverso Calvisi, a inizio pandemia, quando appunto la Regione non riusciva a comprare nemmeno le mascherine, da Roma, con voli dell’Aeronautica, il sottosegretario aveva fatto arrivare diversi carichi di dispositivi sanitari. Inclusi caschi  e respiratori per i pazienti ricoverati.

Eppure il Pd non ha premiato Calvisi, a differenza di quanto ha fatto M5s con Alessandra Tedde, l’altra sarda che era nel Governo Conte. Tuttavia il sottosegretario uscente non si è scomposto. Anzi. Sentito da Sardinia Post, ha detto: “Ringrazio davvero tutti per il lavoro svolto in questo anno e mezzo. Sono stati diciassette mesi difficili ma anche proficui, nei quali nessuno si è risparmiato. Grazie alla sanità militare. All’Esercito, all’Aeronatica, alla Marina. Grazie a chi mi ha accompagnato nella dura lotta alla pandemia”.

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