Asl unica, trattativa segreta di Pigliaru sul manager ligure Fulvio Moirano

Su Fulvio Moirano, considerato il Messi della sanità italiana, si è riaperta la trattativa intorno a una sua possibile nomina alla Asl unica.

Il presidente Francesco Pigliaru pensa ancora di poter affidare la direzione generale della Asl unica a Fulvio Moirano (nella foto), il manager ligure, classe ’52, che in Piemonte ha messo in ordine i conti delle Asl riportando il segno positivo ai bilanci. Moirano, che dal 2009 al 2014 è stato direttore dell’Agenzia nazionale di sanità e ha studiato per diverse regioni i piani di rientro finanziario, è quel “Messi della riorganizzazione ospedaliera” che lo stesso Pigliaru, nei vertici di maggioranza, aveva presentato come il migliore dei fuoriclasse, sottolineando però l’impossibilità di farlo arrivare in Sardegna essendo il manager sotto contratto a Torino con la giunta di Sergio Chiamparino.

Invece l’ipotesi Moirano non sembra affatto una partita chiusa. Per sistemare questo nuovo tassello nel mosaico della trattativa che ancora sta bloccando le nomine in Sardegna, occorre tornare indietro sino al 31 agosto scorso, quando la “lobby sarda” della sanità, ovvero l’asse tra Pd (aree Cabras e Fadda), Sel, RossoMori, PdS, Centro Democratico e Upc, bocciò in Giunta la nomina alla Asl unica del milanese Francesco Nicola Zavattaro, come proposto dall’assessore Luigi Arru. E fu Paolo Maninchedda il primo a opporsi, non presentandosi nemmeno alla seduta. Gli altri sei assessori (Massimo Deiana, Cristiano Erriu, Claudia Firino, Elisabetta Falchi, Francesco Morandi e Maria Grazia Piras) dissero “no” durante la riunione.

Allora Moirano era formalmente fuori dai giochi, visto che si optò per Zavattaro. Non solo: tempo due settimane e la stessa “lobby sarda”, con un pressing incessante su Pigliaru, sembrava aver convinto il presidente a puntare su Giorgio Sorrentino. Di fatto una sconfitta politica per Arru che, al contrario, continuava a chiedere la nomina di un manager non sardo per strappare la sanità al controllo della politica. La tensione è stata altissima, con l’assessore che non ha nascosto di pensare perfino alle dimissioni, nel caso in cui non avesse prevalso la propria linea.

La cartina di tornasole sul fatto che l’ipotesi Sorrentino fosse l’unica alternativa in campo è arrivata nell’ultimo vertice di maggioranza, il 12 settembre scorso, quando l’assessore alla Programmazione, Raffaele Paci, presiedette l’incontro al posto di Pigliaru impegnato a Roma nella vertenza Alcoa. Paci, vicepresidente della Giunta e soprattutto l’uomo più vicino al governatore, non mancò di esprimere, seppure informalmente, il proprio gradimento per il profilo professionale di Sorrentino, di cui è anche amico personale. Tanto che oggi all’ordine del giorno nella seduta di Giunta c’erano le nomine della sanità e tutto faceva supporre un via libera. Invece l’approvazione delle delibere è saltata perché i partiti stanno ancora discutendo sulle terne di manager al Brotzu e nelle aziende miste Aou di Cagliari e Sassari. In più, in ambienti Pd, ha preso a circolare la notizia della trattativa segreta di Pigliaru su Moirano, di cui non risulta che le forze della coalizione fossero informate.

La stranezza è che Paci, visti i suoi strettissimi rapporti con Pigliaru, si è esposto su Sorrentino. Difficile che il numero due dell’Esecutivo lo abbia fatto sapendo che Pigliaru stava trattando su Moirano. Viene quindi da pensare che negli ultimi giorni sia sopraggiunto un fatto nuovo, tale da far riaprire la trattativa su Maiorano. Del resto sino a venerdì pomeriggio la nomina di Sorrentino veniva data per certa.

In ambienti del Consiglio regionale danno una lettura precisa, sostenendo che i fari su Moirano si sono riaccesi nella serata di venerdì, quando il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Luca Lotti, ha incontrato i big del Pd sardo per trovare una soluzione alla crisi del partito. Lotti ha visto, tra gli altri, l’eurodeputato Renato Soru che potrebbe essere andato così in soccorso di Arru in opposizione alle correnti di Antonello Cabras e Paolo Fadda che sponsorizzano la nomina di Sorrentino. Sono peraltro noti i rapporti tra Soru e il suo ex assessore alla Sanità, Nerina Dirindin, che è piemontese e conosce bene il lavoro di Moirano. Lo stesso eurodeputato, venerdì, ha dichiarato alla stampa di aver parlato solo di sanità con l’esponente del Governo.

Se così è realmente successo, le quotazioni del manager ligure sono risalite quattro giorni fa. Pigliaru, nel frattempo, avrebbe anche avuto un colloquio telefonico con Chiamparino. E forse le nomine della sanità risultano all’ordine del giorno nella seduta odierna di Giunta solo per non destare preventivi sospetti sulla stessa trattativa in corso.

Politicamente la riapertura del confronto su Moirano lungo l’asse Cagliari-Torino è ben calcolata: nel caso in cui il manager ligure ottenesse da Chiamparino l’ok alla rescissione del contratto per fare il direttore generale della Asl unica, ai partiti della “lobby sarda” verrebbe male bocciare la nomina solo perché non è nato nell’Isola. Oggi in Giunta Pigliaru non ha fatto il nome di Moirano: si è limitato a dire che le consultazioni non sono concluse.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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