Asl unica, nomina del Dg: spunta la “lobby sarda”. Ma Arru punta i piedi

È ormai ben definibile la cordata di partiti che nel centrosinistra spingono per un Dg sardo coadiuvato da una squadra di manager già decisa sulla carta.

Spunta un filone sardo nella nomina del direttore generale alla Asl unica (Ats). Nel centrosinistra si sta facendo ben individuabile la cordata di partiti che si oppone alla scelta di un manager in arrivo dal ‘continente’, come vuole l’assessore Luigi Arru per sottrarre la sanità al controllo della politica. La “lobby isolana”, invece, chiede di affidare la guida della Asl unica a Giorgio Sorrentino, attuale commissario dell’Azienda mista di Cagliari, ex Dg al Brotzu ai tempi di Nerina Dirindin.

Giorgio Sorrentino
Giorgio Sorrentino

Quella dell’Ats, che dal 1° gennaio accorperà le otto Asl territoriali, è una partita delicatissima: non fosse altro che la ribattezzata Azienda per la tutela della salute andrà a gestire oltre tre miliardi di euro, ovvero la metà del bilancio regionale. Una montagna di soldi su cui i partiti del centrosinistra vogliono mantenere il controllo. Tanto che dentro la maggioranza continua il pressing sul presidente Francesco Pigliaru secondo lo schema politico emerso nella seduta di Giunta del 31 agosto scorso, quando sette assessori su dodici hanno stoppato la nomina dell’abruzzese Francesco Nicola Zavattaro (qui il curriculum, qui la cronaca). Il “no” è arrivato dai dem Massimo Deiana e Cristiano Erriu, più Paolo Maninchedda (Partito dei Sardi), Claudia Firino (Sel), Elisabetta Falchi (RossoMori) e Maria Grazia Piras (Upc).

Sorrentino, nato politicamente nei Riformatori ai tempi di Franco Meloni manager del Brotzu, è gradito alle aree dem di Antonello Cabras e Paolo Fadda che in Giunta sono rappresentate rispettivamente da Deiana ed Erriu. Con Sorrentino Dg, la direzione amministrativa andrebbe a Maria Giovanna Porcu, attuale commissario alla Asl 5 di Oristano in quota Partito dei Sardi. Ancora Pd sarebbe il direttore sanitario individuato nella figura di Nazareno Pacifico che è un fedelissimo di Cabras e con Sorrentino già lavora all’Azienda mista Aou di Cagliari, dove ricopre lo stesso incarico da luglio dopo aver lasciato il Bortzu lo scorso dicembre.

Non solo: contestualmente alla scelta del Dg nella Asl unica, la giunta Pigliaru deve nominare il direttore generale al Brotzu e nelle due Aou di Cagliari e Sassari. Nel primo caso verrebbe riconfermata Graziella Pintus che guida l’ospedale del capoluogo da dicembre 2014 su indicazione di Sel (al Brotzu, quest’anno, sono stati accorpati l’Oncologico e il Microcitemico). Per l’Aou di Cagliari si fa invece il nome di Savina Ortu, manager di area Fadda che da quasi due anni è il commissario della Asl 8. In alternativa potrebbe prendere l’incarico il soriano Antonio Onnis che dalla fine del 2014 guida la Asl 7 di Carbonia-Iglesias. Nell’azienda mista di Sassari il commissario è Giuseppe Pintor, ex capo di gabinetto dell’assessore Luigi Arru poi sostituito da Giuseppe Sechi. Per la sua eventuale riconferma serve l’ok del rettore Massimo Carpinelli.

In questo quadro, sempre in riferimento ai partiti che in Giunta si sono opposti alla nomina di Zavattaro, RossoMori, Centro Democratico e Upc-La Base andrebbero a scegliere i futuri direttori delle aree socio-sanitarie, una sorta di sub Asl con poteri ridotti e che dovranno rispondere al Dg della Asl unica. Ma si tratta comunque di incarichi importanti.

Arru è proprio a queste logiche di spartizione che si oppone, come trapela dall’entourage dello stesso titolare della Sanità: l’esponente dell’Esecutivo punta su un manager non sardo per depotenziare il peso della politica nella gestione degli ospedali. Una gestione che nell’Isola si è tradotta in una voragine finanziaria da 750 milioni, richiedendo un piano di rientro triennale 2016-2018 approvato lo scorso dicembre (leggi qui).

Il governatore Pigliaru è tra due fuochi: da una parte ci sono i suoi sette assessori che spingono per la scelta di un manager sardo, dall’altra le richieste di Arru (nella foto a destra). Scontentare gli uni o le altre ha ovviamente delle conseguenze che il capo della Giunta sta valutando. Non ultimo il fatto che lo stesso assessore potrebbe lasciare la guida della Sanità nel caso in cui si optasse per un Dg non scelto da lui.

La decisione dovrebbe arrivare in settimana. Anche perché sulla Asl unica si è già in ritardo. L’Ats, come da legge approvata ad agosto, sarebbe dovuta decollare il 1° settembre secondo un cronoprogramma che prevedeva tre mesi di transizione, sino al 31 dicembre. All’inizio del prossimo anno partirà anche l’Areus, l’azienda unica delle emergenze-urgenze che, con tutta probabilità, verrà guidata da Piero Delogu, attuale direttore del 118 nel Nord Sardegna. Delogu è un fedelissimo del presidente del Consiglio regionale, Gianfranco Ganau, ideatore dell’Areus.

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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