Ecco chi è Zavattaro, il manager dell’Asl unica indicato da Pigliaru

Francesco Nicola Zavattaro: è questo il nome del manager a cui il presidente della Regione Francesco Pigliaru vorrebbe affidare la nuova Asl unica. Sempre che la riunione di maggioranza di oggi non porti a un definitivo ripensamento. Ex docente della Bocconi ed ex direttore generale dell’Asl 2 di Lanciano Vasto Chieti, Zavattaro è poco noto in Sardegna, ma molto conosciuto in Abruzzo, dove è salito alla ribalta delle cronache nel gennaio 2015, in seguito ai risultati di un’ispezione del Ministero dell’Economia  che ha evidenziato numerose irregolarità nella gestione dell’azienda sanitaria diretta dal manager milanese tra il 2010 e il 2015. Si va dalle carenze nella contabilità alle forniture ‘sospette’ di servizi e prestazioni, prorogate per anni senza che venissero bandite le gare d’appalto. A complicare le cose anche il rifiuto da parte dell’azienda sanitaria di esibire all’ispettore ministeriali documenti richiesti. È dello scorso aprile, invece, il blitz effettuato dalla Guardia di Finanza negli uffici dell’asl abbruzzese su ordine della Corte dei Conti, che ha incominciato a indagare sull’azienda sanitaria in seguito agli approfondimenti del Mef. Nel mirino degli inquirenti, riporta il noto quotidiano ‘il Centro’, propria la gestione di contratti e appalti per l’acquisizione di beni e servizi nei cinque anni in cui l’azienda è stata guidata da Zavattaro.

Zavattaro contro il Mef

Ai rilievi del Mef è seguita la replica di Zavattaro, che non ha esitato a definire la relazione degli ispettori ministeriali per l’80% sbagliata. Alle dichiarazioni iniziali è seguito un vertice con l’assessore alla Sanità Silvio Paolucci (Pd), definito chiarificatore dal dg oggi in lizza per l’incarico più importante della Asl unica varata di recente dalla giunta Pigliaru. In sintesi, per il manager “le osservazioni espresse nel verbale, redatto a conclusione della verifica amministrativo-contabile sono scaturite in gran parte da interpretazioni date ad alcuni aspetti gestionali, che non configurano, però, da parte dell’Azienda una condotta illegittima né omissiva né opaca”: così si legge nel comunicato dell’Asl di Lanciano – Vasto – Chieti all’indomani dell’incontro con l’assessore abruzzese alla Sanita. Difficile stabilire se, alla fine, i chiarimenti ci siano stati. Di certo c’è che l’assessore Paolucci, nel maggio del 2015  (quando, cioè, Zavattaro aveva già reso pubblica la sua decisione di dimetterisi) ‘congeda’ Zavattaro esortandolo ad abbandonare celermente l’incarico di dg. Il mese dopo, Paolucci, firma un comunicato al vetriolo che elenca dimenticanze e omissioni della replica del dg alla relazione del Mef. Segno del fatto che i rapporti tra Zavattaro e la Regione Abruzzo (che, in ogni caso, non si era accorta delle irregolarità segnalate dagli ispettori ministeriali) si erano irrimediabilmente incrinati. Poco prima delle dimissioni, a complicare le cose per Zavattaro ci si mette anche un rinvio a giudizio con l’accusa di gestione illecita di rifiuti per aver smaltito lettini di metallo, faldoni contenenti carta, apparecchiature ed attrezzature medico ospedaliere, monitor per pc, frigoriferi e frigo termostati, apparati illuminanti per sale operatorie, circuiti elettrici e quadri elettrici, pedane, un compressore, parti di serrande, finestre e manufatti, tubi per il gas nell’area dell’ex Sanatorio dell’Ospedale San Camillo di Chieti.

“Idoneo a ricoprire il ruolo di direttore generale”

Le indagini della Corte dei Conti, avviate in seguito alla relazione degli ispettori ministeriali, risultano ancora in corso, così come il processo a carico di Zavattaro per la discarica del San Camillo di Chieti. Il manager, ex docente della Bocconi, risulta, in ogni caso, idoneo a ricoprire il ruolo di direttore generale delle Asl del Lazio, dell’Emilia Romagna e della Lombardia. E da ieri, oltre che idoneo, anche candidato forte al ruolo di dg dell’Asl Unica della Sardegna.

Piero Loi

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