Al vertice dell’Ente Foreste la Giunta (ri)nomina il dirigente imputato

L’ex direttore generale dell’Ente foreste Antonio Casula, la cui nomina era stata annullata dal Tar il 2 luglio scorso, presto riassumerà l’incarico. Gli è stato restituito da una delibera della giunta regionale approvata avantieri. Ora manca soltanto la firma del decreto di nomina da parte del presidente Francesco Pigliaru. Atto, quest’ultimo, di mera forma. Casula, come raccontato da Sardinia Post fin dal dicembre dello scorso anno, è  imputato per reati contro la pubblica amministrazione. Nello specifico, è stato rinviato a giudizio per frode nelle pubbliche forniture e turbativa d’asta. La prima udienza, prevista per il 24 marzo scorso al Tribunale di Oristano, è slittata a settembre.

Il problema è politico, la soluzione della Giunta burocratica

Per la Giunta il rinvio a giudizio  non ha costituito un ostacolo alla nomina. La delibera (consultabile da poche ore), proposta come da prassi dall’assessore agli Affari generali e personale Gianmario Demuro, ha sostanzialmente sanato il vizio procedurale – rilevato dal Tar – che il 2 luglio aveva fatto perdere la poltrona di direttore generale e, nonostante la vicenda giudiziaria, Casula è stato ancora una volta preferito a una ventina di candidati (tanti sono stati i professionisti che hanno presentato il curriculum). Ma nella decisione non si è valutata la questione della opportunità politica? Interpellato sul punto, l’assessore agli Affari generali ha preferito non commentare.

La bocciatura del Tar

A Casula, l’incarico di Dg dell’Ente foreste – 7.000 dipendenti e un bilancio annuale da decine di milioni di euro – era stato affidato dal presidente Pigliaru il 20 marzo scorso, su designazione del commissario dell’ente Giuseppe Pulina. L’investitura era arrivata per via diretta, senza la scorta della delibera di giunta. Questo passaggio, fondamentale, ha determinato l’annullamento del decreto di nomina da parte del Tar, al quale si era rivolto un altro dirigente dell’Ente, Michele Puxeddu. Che l’ha spuntata: via Casula, dal 2 luglio la direzione generale è rimasta vacante. Ma per poco: qualche giorno dopo il pronunciamento del tribunale amministrativo, il commissario Pulina (ri)nomina Casula sostituto del direttore generale. Di fatto quindi, il dirigente rimane senza poltrona per un paio di giorni.

Il Piano anticorruzione: “Via il dirigente rinviato a giudizio”

Il Tar, come detto, ha annullato la nomina perché non supportata dalla delibera di giunta. Non si è pronunciato quindi sulle altre contestazioni mosse dal ricorrente, a partire dalla violazione del Piano triennale per la prevenzione della corruzione adottato proprio dalla Regione. Questo piano prevede che in caso di rinvio a giudizio il dirigente sia revocato o rimosso dall’incarico.

Pablo Sole

sole@sardiniapost.it

 

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