Università, giallo sull’accreditamento: Cagliari ok, su Sassari voto nascosto

Rischia di finire in Procura il caso sull’accreditamento delle università sarde. Di certo un esposto all’Autorità di controllo è già arrivato. Perché passati due anni dalle verifiche fatte nel 2019, non si sa ancora nulla sull’ateneo di Sassari, visitato dagli ispettori addirittura nel maggio del 2019, ma l’esito di quei controlli resta un mistero. Di segno opposto la posizione di Cagliari, la cui ultima valutazione risale al 2017 con la votazione “B”, che si traduce con un “pienamente soddisfacente”.

Tutto ruota intorno all’Anvur, l’Agenzia nazionale di valutazione del Sistema universitario e della Ricerca. Non una roba di cui si parla ogni giorno. Eppure l’organismo è decisivo. Perché gli atenei d’Italia – tutti – godono di autonomia nella programmazione, ma dal 2012, in base al decreto legislativo 19, l’Anvur ha il compito di verificare la qualità delle università. Sia nella loro complessiva organizzazione che sulla didattica. Anche con l’obiettivo di mettere in evidenza buone e cattive pratiche e misurare l’offerta rispetto agli standard europei.

Le visite dell’Anvur sono cominciate nel 2014. Il turno di Cagliari è arrivato nell’ottobre del 2017, con Maria Del Zompo rettrice (da aprile c’è Francesco Mola). E la promozione è stata piena, anche perché il voto ‘B’ è il secondo più alto in una scala di cinque. Con la ‘E’ viene addirittura chiusa la sede. Sassari, invece, è stata esaminata nel 2019. Ma l’esito delle verifiche non è pubblicato. Dalla stessa Agenzia sostengono di averlo spedito all’ateneo di Sassari. Ma né col precedente rettore, Massimo Carpinelli, né con l’attuale Gavino Mariotti, sono arrivate novità. Ma adesso si stanno accendendo i fari nazionali per capire come mai il verdetto sull’ateneo del nord-ovest sardo sia così misterioso.

Al. Car.
(@alessacart on Twitter)

 

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