La Dg indagata per le presunte selezioni truccate ha in mano il concorso per dirigenti: è caos

Alessandra Carta

I sindacati della Funzione pubblica non sono d’accordo. E hanno cominciato a mandare comunicati stampa. Perché in Regione la Dg incaricata di seguire il concorso per i 40 posti da dirigente è Silvia Cocco, a capo del Personale nonché indagata nell’ultima inchiesta sulle presunte selezioni truccate nell’assessorato all’Industria e in Aspal, l’Agenzia sarda per il lavoro. Non solo: le due sigle confederali hanno fatto notare tutta una serie di “incongruenze e irregolarità che rischiano di minare le legittime aspettative di quanti attendevano il bando, anche da più di dieci anni”.

Le note sindacali – indirizzate anche alla stessa Cocco nonché all’assessora Andreina Farris – hanno la firma di Cgil e Cisl. Entrambi i documenti sono “osservazioni al bando di concorso” pubblicato il 12 gennaio 2023, con scadenza un mese più tardi. I 40 posti da dirigente sono a tempo indeterminato. Per partecipare non è stato necessario essere un quadro: il requisito minimo ha previsto l’iscrizione a un albo professionale da almeno cinque anni. Hanno presentato domanda 3.011 candidati, ragion per cui il 30 maggio è stata annunciata una prova preselettiva, programmata per il 28 giugno ma la cui data è stata comunicata solo il giorno 7. Il 13 giugno, invece, il nuovo ordine con il differimento della pre-selezione al 19 luglio, sebbene non cambi il calendario. Quindi: l’appuntamento è per tutti al Padiglione 1 della Fiera di Cagliari, il Marco Polo. Ma in due turni: il primo alle 10, da Abis a Marascia; il secondo alle 15, da Marcari a Zurru.

Lo spostamento del quiz col quale verrà fatta una prima scrematura è una vittoria dei sindacati che il 12 giugno si sono mossi separatamente con i comunicati di Cgil e Cisl. Perché ci sono “evidenti incongruenze e irregolarità“, hanno messo nero su bianco le sigle dei lavoratori. Il sindacato rosso, per esempio, ha denunciato il fatto che “la preselezione sia stata fissata appena 21 giorni dopo l’ufficializzazione della data”; la Cisl ha evidenziato quanto “la piattaforma del concorso sia di difficile accesso”. Ancora: il bando prevede “60 quesiti, ma non specifica come questi saranno sorteggiati, dal momento che non è stata pubblicata alcuna banca dati, a differenza di come è prassi nelle pubbliche amministrazioni moderne”.

Di più: “Il 7 giugno la gestione delle prove concorsuali risulta affidata a una ditta selezionata sul portale Sardegna Cat – spiegano ancora Cgil e Cisl -. Ma perché il contratto diventi effettivo devono passare 35 giorni; invece con la preselezione fissata per il 28 giugno, questo vincolo temporale non è rispettato”. Di giorni ne trascorrerebbero solo venti. Per questo “esprimiamo forti perplessità sulle modalità di svolgimento della preselezione“, tuonano ancora i sindacati.

Ma questi non sono gli unici tasti dolenti. I sindacati hanno inoltre accertato che “non verrà nominata una commissione esaminatrice, bensì una ad hoc” che il 12 giugno, tuttavia, non risultava ancora definita“, sempre stando alle note stampa diffuse da Cgil e Cisl. Non solo: “Gli stessi avvisi sullo svolgimento delle prove non sono stati né firmati né datati”, denunciano ancora le sigle dei lavoratori che bollano queste manchevolezze come vere e proprie violazioni procedurali.

“A queste considerazioni prettamente formali, si aggiungano i recenti fatti di cronaca che hanno ulteriormente destabilizzato la macchina amministrativa regionale”. Questo è il passaggio che più strettamente riguarda la Cocco, finita sotto accusa nell’ultima inchiesta sui presunti concorsi truccati in Regione, un nuovo caso giudiziario esploso ai primi di maggio. La Dg deve rispondere dei seguenti reati: induzione indebita a dare o promettere utilità (articolo 319 quater); falsità materiale (articolo 476) e ideologica (articolo 419) commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici; turbata libertà degli incanti (articolo 353); rivelazione e utilizzazione di segreti d’ufficio (articolo 326).

I reati imputati alla Cocco rientrano tra quelli per cui il legislatore ha previsto particolari forme di garanzia, proprio a contrasto della corruzione. La bussola del ragionamento fatto dai sindacati è il decreto legislativo 165/2001, ovvero le norme generali sull’ordinamento del lavoro nelle pubbliche amministrazioni. In particolare l’articolo 16 che, al comma 1 lettera L quater, prevede “la rotazione del personale nei casi di avvio di procedimenti penali o disciplinari per condotte di natura corruttiva”.

La Cocco, però, è una dirigente esterna (è arrivata in Regione dall’Agenzia Aspal): per gestire il suo caso si deve quindi fare riferimento alle Linee guida dell’Anac, l’Autorità nazionale per l’anticorruzione che al punto 3.8.1 prevede “la revoca dall’incarico e la risoluzione del contratto a tempo determinato”. In quanto esterna, con la Cocco non non possa essere applicata la rotazione, il che significa “il trasferimento del dipendente ad altra direzione equipollente”. Così si legge anche in un documento riservato che a firma della direttrice generale della presidenza, Giovanna Medde.

Nella stessa comunicazione, si dà ampio risalto al fatto che la Cocco è a conoscenza della sua iscrizione sul registro degli indagati. Lo conferma anche la responsabile dell’Anti-corruzione in Regione, Federica Loi, a cui è pervenuta la comunicazione sull’avviso di garanzia alla Cocco, la quale ha sua volta ha informato la presidenza il 26 aprile, scrivendo di aver ricevuto l’atto giudiziario il giorno 19. Quindi il 27 aprile contro la Dg del Personale è stata aperta la cosiddetta Procedura valutativa sulla propria condizione di figura apicale e indagata. La Cocco, nei dieci giorni previsti dalla legge, ha poi presentato le proprie controdeduzioni. Adesso il percorso si deve concludere con “un provvedimento espresso e motivato” da parte della Giunta regionale che, però, a scorrere le delibere sinora approvate non si è ancora espressa.

L’Esecutivo è tirato in ballo a tutela delle norme sull’anticorruzione in quanto le nomine dei Dg – Cocco inclusa – vengono decise dalla parte politica, cui spetta anche il compito di “tutelare l’immagine e l’imparzialità dell’Amministrazione”, ha ricordato la direttrice Medde nel proprio documento riservato. Una vera e propria patata bollente su cui il presidente Christian Solinas, campione di melina, ha poco da tergiversare. Non fosse altro che di mezzo c’è l’Anac. Solinas, insieme alla Cocco, è uno dei ventuno indagati.

La cosa più normale sarebbe che il governatore inserisca all’ordine del giorno della prossima Giunta anche la Procedura valutativa sulla Cocco. Nel caso di un pronunciamento a sfavore della stessa Dg, non si può escludere che il concorso per 40 dirigenti venga annullato.

Alessandra Carta

Diventa anche tu sostenitore di SardiniaPost.it

Care lettrici e cari lettori,
Sardinia Post è sempre stato un giornale gratuito. E lo sarà anche in futuro. Non smetteremo di raccontare quello che gli altri non dicono e non scrivono. E lo faremo sempre sette giorni su sette, nella maniera più accurata possibile. Oggi più che mai il vostro supporto è prezioso per garantire un giornalismo di qualità, di inchiesta e di denuncia. Un giornalismo libero da censure.

Per ricevere gli aggiornamenti di Sardiniapost nella tua casella di posta inserisci la tua e-mail nel box qui sotto:

Related Posts
Total
0
Share