Primarie del centrosinistra il 7 luglio? Ed è subito scontro sull’alleanza con i sardisti

Venerdì prossimo sarà presa la decisione definitiva e gli elettori sardi del centrosinistra conosceranno la data delle primarie per la scelta del candidato governatore. Ma il clima “positivo” del vertice di coalizione che si è tenuto ieri a Cagliari nella sede del Partito democratico (presenti i rappresentanti di Sinistra ecologia e libertà, Italia dei Valori, Federazione della sinistra, Centro democratico, Upc, Rossomori e Partito socialista) ha riaperto la possibilità, in un primo tempo respinta da numerosi esponenti del Pd, da Sel e anche dal Partito dei Rossomori, delle cosiddette “primarie sotto l’ombrellone”.

Certo, i dubbi rimangono. E sono parecchi. Ma sull’altro piatto della bilancia ci sono le difficoltà dei democratici ai coordinare tutti gli appuntamenti nazionali e regionali dei prossimi mesi: dal congresso nazionale (che si terrà entro entro ottobre, a quello regionale, data da definire). E, pur con molte perplessità, alla fine gli alleati hanno aperto alla possibilità di “primarie estive”. Ipotesi lanciata dal segretario regionale Silvio Lai la scorsa settimana a conclusione della direzione regionale del Partito democratico. E’ stata anche indicata una data possibile: il 7 luglio. La decisione definitiva, come si è detto, venerdì prossimo.
Ma il vero punto dolente è quello dell’allargamento della coalizione ai sardisti. La versione concordata dai partecipanti al vertice – evidentemente preoccupati di dare un’immagine esterna di relativa compattezza – dice che non sono stati posti veti sulla possibilità di un accordo col Partito sardo d’Azione, uscito di recente dalla maggioranza di centrodestra dopo averne fatto parte per tutta la legislatura.

A rilanciare la questione è stato il consigliere regionale sardista Paolo Maninchedda che ha pubblicato sul suo blog una breve missiva indirizzata al segretario del Pd Lai: “Gentilissimo segretario… Io e tante altre persone come me (basta leggere i blog negli ultimi mesi) saremmo interessati a discutere con te, e con chi vorrai, delle primarie per costruire una proposta di governo sovranista (e comunque oltre l’autonomismo) per la Sardegna.Noto che, invece, il vostro luogo di discussione, per ora, rispetta esclusivamente il perimetro del cosiddetto tavolo del Centrosinistra.Intendete aprire la discussione e la verifica di reciproche convergenze ad altri soggetti, persone, movimenti, correnti culturali, oppure no?”

Posta così la domanda non può che avere una risposta positiva. Ma posta dall’esponente sardista richiama l’eventualità di un allargamento della coalizione al Psd’Az. Rispetto alla quale, appunto, non sarebbero stati posti veti pregiudiziali. Anche se, a leggere i social network, le cose appaiono abbastanza diverse. Almeno per quanto riguarda i Rossomori.

Ecco, per esempio, il commento postato dal presidente Gesuino Muledda su Facebook: “Non mi pare che ci sia grande chiarezza di posizioni. A nome di chi parla, Maninchedda? Fa ancora parte del gruppo dirigente del Psd’Az? E se sì,in quali enti ha dato segni di discontinuità? Comunque la tempestività della missiva la dice lunga sul tavolo di centrosinistra. Solo Rossomori anche stamattina ha tenuto ferma la posizione di contrarietà all’allargamento della coalizione a chi ha governato con Capellacci. Con sigle o senza sigle. Mia opinione personale è che vogliono allargare la coalizione ai montiani. In Sardegna vuol dire Oppi,La Spisa, Fantola e in aggiunta Giacomo Sanna. Chi ha orecchie da intendere intenda. E chi deve fare, faccia”. E ancora: “Credo che fare ammucchiate con chi ha governato con Capellacci farà vincere Grillo”.

N.B.

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