Anche i Rossomori bocciano le primarie sotto l’ombrellone: “Metodo sbagliato”

Dopo Sel, anche i Rossomori dicono no all’ipotesi del segretario del Pd Silvio Lai di tenere le primarie di coalizione a luglio. Una notizia – le primarie nel cuore dell’estate – afferma il segretario Tore Melis, che ha “sorpreso”.

“Rossomori – si legge in un documento – non condivide la proposta del Pd, sia nel metodo, sia nel merito. Fatte così, le primarie rischiano di trasformarsi in una conta interna fra ‘componenti’ e ciò, chiunque vinca, non porterà quel che serve ai sardi e alla Sardegna”. Una critica su tutta la linea: “Ad oggi non è neppure chiaro quali partiti e movimenti facciano parte del centrosinistra, figuriamoci se un elemento così discriminante può essere deciso successivamente all’indicazione di un presidente in pectore eletto dalle primarie”.

Secondo i Rossomori “al centro della discussione politica deve essere messa l’idea progettuale e programmatica del centrosinistra, a partire dai temi del lavoro e del nuovo modello di sviluppo. Su tali scelte deve essere innervata la proposta della leadership”.

“In questi mesi – afferma Melis – il partito dei Rossomori è impegnato a fare elaborazione e programmazione con la gente. Lo sta facendo nei territori dell’Isola attraverso numerose iniziative di ascolto e di proposta. Questo dovrebbe essere il metodo che tutta la coalizione, Pd compreso, dovrebbe perseguire”. Si tratta, per ciascuno dei partiti del centrosinistra, “di smetterla di guardare solo al proprio interno”. E’ il momento, sostengono i Rossomori, di cercare di individuare “figure sarde di alto profilo, che abbiano esperienza di questioni complesse, che abbiano qualità aggreganti e che possano essere riconosciute dal popolo sardo come punti di riferimento per il governo della Sardegna”.

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