Sindacopoli, in carcere Peru e Stochino di Fi. E spunta un filone cagliaritano

Antonello Peru e Angelo Stochino sono in carcere con l’accusa di associazione per delinquere. Sotto inchiesta anche tre ingegneri di Cagliari.

Sono Antonello Peru e Angelo Stochino – l’uno consigliere regionale, l’altro ex dell’Assemblea di via Roma, entrambi di Forza Italia – i due arrestati eccellenti nell’ambito di Sindacopoli che all’alba di oggi ha conosciuto una nuova accelerata con altri diciassette indagati. Di cui 3 finiti in carcere. E oltre ai due azzurri è tornato in cella Salvatore Paolo Pinna, l’ingegnere desulese considerato la figura chiave di Sindacopoli. I domiciliari sono scattati invece per tredici persone, tra cui Agostino Sandro Urru e Nicola Dinnella, entrambi funzionari Anas.

Antonello Peru
Antonello Peru

I 17 nuovi indagati si aggiungono ai 78 avvisi di garanzia che un anno fa hanno acceso le luci dei riflettori su un giro di appalti sospetti (allora le manette scattarono per 21 persone e tre furono gli obblighi di dimora). Una “cupola del malaffare”, l’aveva ribattezzata la Procura di Oristano, e veniva gestita “con una fitta rete di relazioni tra amministratori locali e liberi professionisti nel settore dell’edilizia”, sempre stando all’accusa. Ma in questa seconda tranche dell’inchiesta spunta un filone tutto cagliaritano. Ed è una novità, perché il capoluogo, sinora, era rimasto fuori dal lavoro degli inquirenti.

Angelo Stochino
Angelo Stochino

Peru e Stochino erano indagati dallo scorso luglio per associazione a delinquere. Il primo è di Sorso e in Consiglio regionale è il vicepresidente dell’Assemblea in quota centrodestra. Stochino, invece, è ogliastrino e alle elezioni di febbraio 2014 è stato il più votato nel suo collegio, ma poi ha mancato il secondo mandato da onorevole per via della nuova legge elettorale che ha tolto un seggio alla provincia di Lanusei-Tortolì. I due esponenti di Forza Italia, secondo la ricostruzione del Nucleo di Polizia tributaria delle Fiamme gialle, hanno preso tangenti per gli appalti della Sassari-Olbia. Alle Fiamme gialle lo hanno raccontato i rappresentanti legali delle imprese che si sono aggiudicate i lavori dei lotti 3 e 8, per un importo di 70.775.409 euro e 57.366.243 euro rispettivamente.

Quanti ai cagliaritani entrati nell’inchiesta in mano al pm Armando Mammone, spiccano tre nomi: Andrea Ritossa, Walter Quarto e Carlo Bernardini, tutti ingegneri. Il primo è figlio di Paolo, ex docente universitario ed esperto di porti, molto noto in tutta l’Isola. Ma nella facoltà di Ingegneria, sino al 2010, ha lavorato anche Bernardini che insegnava Fisica tecnica.

Gli altri indagati sono: Giovanni Pietro Cassitta, Fulvio Pisu, Giovanni Zallocco, Girolamo De Sanctis, Giovanni Chierroni, Antonio Piras, Francesco Lai, Paolo Manca e Mimmo Lai. (al. car.)

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