Coronavirus, sono 166 i test negativi: ottimismo al San Francesco di Nuoro

Sono tutti negativi i test effettuati sul personale sanitario dell’ospedale San Francesco di Nuoro, struttura in cui si è verificato il maggior numero di contagi da coronavirus. Su 166 tamponi nessuno è risultato positivo, significa che non c’è stato nessun nuovo contagio ed è una notizia che suscita un discreto ottimismo dal momento che il moltiplicarsi dei contagi all’interno dell’ospedale avrebbe potuto portare anche alla chiusura della struttura, come paventato dall’assessore regionale alla Sanità, Mario Nieddu.

Rimane comunque alto il livello di attenzione sui contagi nell’Isola: nella giornata di ieri sono stati sei i nuovi contagi portanto a 45 il totale delle persone malate in Sardegna. Ci sono stati quattro casi a Cagliari e altri due infetti nel nord Sardegna, a Sassari e Alghero. Rimane sempre il Nuorese la zona più colpita con 18 casi, poi la Città metropolitana di Cagliari con 15 persone malate, la zona di Sassari con sei casi, quattro nel Sud Sardegna e due a Oristano.

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Per questo motivo è necessario ribadire l’obbligo di rispettare i decreti del Governo e le ordinanze della Regione, scelte fatte per cercare di arginare i contagi e proteggere la popolazione e non creare disagi al sistema sanitario isolano. Restare a casa è il primo obbligo per tutte le persona che possono lasciare la propria abitazione soltanto per andare a lavoro (se autorizzati), andare a fare la spesa o per motivi sanitari.

Attenzione massima anche per gli arrivi nell’Isola visto che nei giorni scorsi in Sardegna sono arrivate tante persone provenienti dalle prime zone rosse dichiarate. Per questo motivo il presidente della Regione, Christian Solinas, ha di nuovo chiesto al Governo la chiusura di porti e aeroporti. In una lettera inviata alla ministra dei Trasporti, Paola De Micheli, il governatore ha sottolineato la necessità di un provvedimento severo perché l’Isola presenta una duplice criticità: “Da un lato, infatti, il numero di posti letto presenti e attivabili nei reparti a ciò dedicati ed il personale medico e infermieristico specializzato non possono reggere un eventuale picco di contemporaneità nella domanda di assistenza per patologie respiratorie acute. Dall’altro, la particolare condizione di insularità e distanza dal resto della penisola rendono difficoltoso il ricorso alla solidarietà tra regioni confinanti come sulla terraferma”.

L’esponente del Governo nei giorni scorsi ha firmato un decreto col quale ha lasciato aperti in tutta Italia solo diciotto aeroporti lasciando soltanto Cagliari tra quelli operativi. Eppure è emerso che anche su Alghero e Olbia verranno garantite le rotte in continuità territoriale. Da qui la richiesta dl presidente Solinas che ha dovuto incassare un rifiuto per ben due volte alla richiesta di chiusura totale dell’Isola.

 

 

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