Bic Sardegna, il presidente Porrà: “Io mi sono ridotto il compenso”

Da Roberto Porrà, presidente del Bic Sardegna, riceviamo e pubblichiamo questa lettera.

“Con la presente in proprio e nella mia qualità di Legale rappresentante pro-tempore della Bic Sardegna spA, Vi significo che in data 12 corrente mese sono state pubblicate sul quotidiano online Sardina Post alcune notizie a firma Alessandra Carta inerenti alla Società da me rappresentata fra le quali un articolo titolato “Bic Sardegna, la riforma mancata ci costa 313mila euro. Per Cda e affitti”. In relazione alle predette notizie e articolo mi è doveroso precisare, a tutela mia e della Società che rappresento, quanto segue.

Costo degli Amministratori e del Collegio Sindacale. Secondo quanto riferito dall’estensore dell’articolo, “la mancata riforma dal 2012 sta costando 313mila euro all’anno tra stipendi del CDA e contratti di locazione”. Invero l’estensore dell’articolo fa riferimento (quale data della riforma) alla DGR n. 27/45 del 19.06.2012 oggetto: “contenimento dei costi negli enti e nelle società regionali” con la trasformazione delle spa in srl per insediare un amministratore unico al posto dei CDA”. Riteniamo che il riferimento alla suddetta deliberazione e l’oggetto indicato siano errati, in quanto la citata deliberazione ha per oggetto: “Organi di Controllo e di revisione degli enti agenzie e organismi societari partecipati e/o controllati dalla Regione” che non appaiono strettamente pertinenti al contenuto dell’articolo. Sarebbe stato più opportuno, per correttezza e completezza di informazione, oltre che richiamare la suddetta deliberazione, richiamare le diverse deliberazioni assunte in materia dalla Giunta Regionale e, per i contenuti dell’articolo in particolare, la deliberazione della Giunta Regionale n. 29/14 del 24.07.2013 con la quale, è utile rilevare, che in occasione del rinnovo dell’Organo Amministrativo e di controllo della Società, la Regione ha correttamente applicato, sia in ordine alla sua composizione che al compenso dello stesso, le disposizioni in materia di spending review.

Tale rinnovo, ai sensi della DGR n. 29/14 del 24.07.2013 nella quale è chiaramente riportato il parere di legittimità del Dirigente, è stato attuato in occasione dell’Assemblea della Società in data 24.10.2013 nell’ambito della quale, in applicazione delle indicazioni di cui alla suddetta deliberazione della Giunta Regionale, il rappresentante dell’azionista Regione ha preliminarmente determinato il numero degli Amministratori e fissato i relativi compensi (e non “stipendi”) applicando ai medesimi la riduzione indicata dalle deliberazione della Giunta Regionale e dalle norme in materia di spending review. Giova inoltre comunicare, al riguardo, che non sarebbe dovuta sfuggire all’estensore dell’articolo (che appare in possesso di diverse notizie attinenti alla vita Societaria), che la Società interpretando in senso ulteriormente restrittivo il disposto della legge 114/2014, pur in assenza di specifiche indicazioni dell’azionista, ha di recente provveduto (prudenzialmente) ad applicare una ulteriore riduzione del costo complessivo per l’intero Organo Amministrativo.

Per chiarezza espositiva si precisa che in attuazione delle diverse deliberazione della Giunta Regionale in materia di contenimento della spesa i compensi degli Amministratori furono ridotti del 10 per cento all’atto della nomina e rideterminati in euro 36.000 lordi annui per il Presidente ed euro 21.600 lordi annui per i singoli Amministratori e che a seguito della ulteriore prudenziale riduzione (dal gennaio 2015) il compenso del Presidente è stato ulteriormente ridotto ad euro 34.480 lordi/annui. Non si comprende pertanto da dove siano state ricavate le cifre riportate dall’estensore dell’articolo, tenuto conto che la Società deve attenersi alla normativa “Amministrazione trasparente” a fronte della quale i suddetti dati sono inequivocabilmente rilevabili sul sito della Società nell’apposita sezione. Vale inoltre la pena richiamare, per evitare ogni possibile equivoco, che non è corretto qualificare il suddetto compenso quale “indennità di carica” e che nessun ulteriore compenso (se si escludono quelli inerenti alla normativa fiscale e alle casse previdenziali, se dovute) è previsto per ciascuno degli Amministratori ivi compresi eventuali rimborsi spese (che sarebbero comunque previsti dalla normativa vigente).

Si precisa infine che: nessun compenso, ad oggi, è stato riconosciuto dalla Società agli Amministratori dipendenti regionali né a favore dei medesimi né dell’Amministrazione di appartenenza; il compenso quale Presidente della Società per l’anno 2014 è stato di complessivi euro 37.440 (compreso Cassa Forense 4%) e non come erroneamente indicato di euro 64.080,00 (impropriamente ottenuto, si presume, sommando i compensi stabiliti dalla DGR e quelli risultanti nel sito trasparenza pari a 3.120/mese erroneamente attribuiti all’incidenza del 4% per Cassa Forense); il compenso del Collegio Sindacale per l’anno 2014 è pari ad euro 34.000 oltre cassa e oneri di legge e non come erroneamente indicato in “circa altri” euro 50.000.

Costo degli affitti. L’estensore dell’articolo riferisce che “il contratto è diviso in tre voci: canone iniziale annuo, aggiornamento annuo e oneri condominiali ………” pervenendo ad un costo complessivo, “ogni 12 mesi”, di euro 148.346,72 (compresa l’imposta di registro). Pur non comprendendo sulla base di quali calcoli l’estensore dell’articolo giunga alla predetta quantificazione, pare utile precisare che i costi sostenuti dalla Società e corrisposti alla Tholos SpA proprietaria dei locali di via Cesare Battisti n° 14 sono stati pari ad euro 79.200 annui come da previsione contrattuale a titolo di canone di locazione, successivamente ridotto su iniziativa del Consiglio di Amministrazione e in ottemperanza alle indicazioni regionali per il contenimento della spesa, ad euro 64.400 annui con decorrenza dal 01.01.2014. Tali importi erano comunque facilmente ricavabili dall’estensore dell’articolo estrapolandoli correttamente dalla sezione “Amministrazione trasparente” sul sito della Società.
Si precisa inoltre che per i suddetti locali la Società corrisponde al locatore un canone di gran lunga inferiore ai correnti valori di mercato che furono a suo tempo rilevati dalle offerte pervenute a seguito delle procedure di evidenza pubblica esperite dalla Società, in accordo con la Regione e nel rispetto della normativa vigente, e ciò anche a seguito della mancata disponibilità di locali di proprietà della Regione da mettere a disposizione a titolo gratuito più volte richiesti dalla Società agli uffici regionali.

Giova infine rilevare che i locali “non meglio precisati” come riferito sempre dall’estensore dell’articolo, risultano specificatamente indicati nella sezione “Amministrazione trasparente” sul sito della Società e sono adibiti a deposito archivio con contratto stipulato in data antecedente a quello degli uffici di via Cesare Battisti, n° 14 in quanto, come noto all’estensore dell’articolo, la Società operava prima nei locali di viale Diaz, n° 86 di proprietà ex Casic del tutto insufficienti, quanto a metratura e logistica, non solo a garantire la rinnovata operatività della Società ma anche il rispetto degli ordinari adempimenti di custodia della documentazione aziendale.

Inoltre anche per i suddetti locali il costo indicato dall’estensore dell’articolo risulta errato in quanto la Società ha sempre corrisposto al locatore il canone annuo contrattualmente previsto in euro 3.840 e che il medesimo canone annuo, per effetto degli aggiornamenti Istat, ammonta attualmente ad euro 4.200. I predetti dati erano comunque facilmente ricavabili, dall’estensore dell’articolo, estrapolandoli correttamente dalla sezione “Amministrazione trasparente” sul sito della Società.

“Fuori dal conteggio” che porterebbe l’estensore dell’articolo a quantificare che “la riforma mancata ci costa 313mila euro per Cda e affitti” (ancorché la corretta sommatoria delle cifre sopra esposte non porterebbe all’importo indicato), il medesimo estensore paventa nell’articolo ulteriori anomalie che, a Suo dire, sarebbero riscontrabili nella Società: 1. con riferimento alla presenza di un Vice Direttore; 2. con riferimento all’incremento del costo del personale rilevato dal bilancio 2013. Con riferimento al punto 1 non risulta allo scrivente che la BIC Sardegna sia l’unica Società in house della Regione ad avere nel proprio organico la figura di un Vice Direttore. Peraltro il compenso riconosciuto sia al Direttore che al Vice Direttore sono determinati dal loro status di dipendenti a tempo indeterminato della Società (attualmente inquadrati con ruolo dirigenziale sulla base del contratto di natura privatistica applicato fin dalla loro assunzione) e non già ad una presunta indennità di ruolo.

Con riferimento al punto 2 l’incremento del costo del personale, rilevato dall’estensore dell’articolo dal bilancio 2013, il medesimo è riferito ad un organico di 29 unità ed è stato determinato dagli incrementi salariali conseguenti l’obbligatoria applicazione del Ccnl di riferimento. In riferimento a quanto ulteriormente riportato nelle notizie a firma del medesimo estensore del su richiamato articolo, mi è doveroso precisare, a tutela mia e della Società che rappresento, che l’Organo Amministrativo da me presieduto ha sempre puntualmente ottemperato a tutti gli indirizzi che gli sono provenuti dalla Giunta Regionale e dall’Assessore all’uopo delegato.

In relazione alla dislocazione dei nuovi uffici, si precisa che il contratto con la Tholos SpA non è mai stato rinnovato ma che la Società ha invece esercitato il recesso dallo stesso, come da specifico indirizzo fornitoci dalla Regione, e che nei prossimi giorni verranno assegnati alla Società i nuovi locali che saranno individuati dai servizi della Regione all’uopo preposti”.

Si precisa che tutte le informazioni contenute nell’articolo sono state prese proprio dal sito istituzionale del Bic Sardegna, alla voce “Trasparenza” e sfortunatamente non risulta per esempio la riduzione del compenso decisa dal presidente Porrà. Di certo, sugli affitti mai è stato messo in discussione che non fossero in linea con gli aggiornamenti Istat.

A seguire il testo dell’ulteriore precisazione datata 16 febbraio e inviata dal Bic Sardegna a firma di Roberto Porrà: la seconda lettera del presidente.

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