La Asl: “Abbattimenti per aviaria previsti dall’Ue. Pronti anche per altri interventi”

Gli abbattimenti degli animali in caso di aviaria sono previsti dalla normativa europea, visto che Bruxelles “considera il virus ad alta patogenicità”. a fare chiarezza sul quadro di gestione è Mario Ignazio Lai, il dirigente del servizio di Sanità animale alla Asl 8 di Cagliari, il veterinario che sta gestendo, insieme all’Unità di crisi di cui fanno parte Regione e Comune, l’infezione riscontrata in alcuni pavoni morti al parco urbano di Monte Urpinu, a Cagliari.

La soppressione degli animali – detta in inglese stamping out – è dunque una strada obbligata perché l’Unione europea, per evitare il diffondersi della malattia, obbliga a intervenire “con misure di eradicazione”. Il veterinario della Asl ha aggiunto: “Pur ribadendo che il rischio per l’uomo è estremamente basso (ma tuttavia non escluso) – siamo pronti a intervenire tempestivamente anche per altri eventuali casi che si possono presentare sul territorio perché l’aviaria è invece particolarmente contagioso per i volatili domestici e selvatici”.

In questi giorni, come sempre succede quando parte la psicosi, si sono diffuse anche molte bufale. Il dirigente della Asl precisa che “il virus non si trasmette attraverso il consumo di carni di pollame e uova“, mentre corrisponde al vero che le feci sono la via di contagio più probabile tra gli animali ma anche per l’uomo un eventuale contatto può essere dannoso, ecco perché il parco di Monte Urpinu è stato chiuso.

Il veterinario ha spiegato che l’aviaria a Cagliari è stata di sicuro portata con le migrazioni invernali degli uccelli, “in particolare anatidi selvatici, dalle fredde zone del Nord, che possono fungere da portatori asintomatici. È prevedibile immaginare un germano apparentemente sano, ma portatore di virus, che arriva a Cagliari dopo un lungo viaggio, si ferma nel laghetto di un parco dove riposa per qualche ora, dissemina il virus con le feci e contamina l’ambiente, anche se subito dopo riprende il volo verso zone più temperate. Questo meccanismo ha innescato con molta probabilità l’aviaria a Monte Urpinu, determinando la morte degli animali delle specie recettive, soprattutto avicoli domestici”.

Tuttavia le associazioni animaliste non ci stanno e da due giorni stanno protestando davanti al parco per fermare quella che hanno definito “una carneficina”,. con quasi tutte le specie del parco abbattute. Tra loro pavoni, anatre, oche e galline. La Lav, la Lega antivivisezione, per il tramite di Roberto Corona, referente a Cagliari, ha annunciato “un’azione legale per fermare gli abbattimenti. A Campi Bisenzio, periferie di Firenze, la procedura adottata è stata quella dell’isolamento con monitoraggio dello stato di salute: si può adottare lo stesso modello anche a Cagliari.

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