Aviaria a Cagliari, uccisi quasi tutti i 300 animali del parco: “Oscena e inutile carneficina”

A Monte Urpinu i pavoni, le anatre, i cigni, le galline e le oche superstiti non superano la sessantina; quelli uccisi, invece, sono circa 240. È questo il bollettino della “carneficina inutile e oscena”, così come la chiamano da due giorni gli animalisti, avvenuta sabato nel parco di Cagliari, dove le squadre di una ditta specializzata sono entrate in azione alle 7 di mattina su ordine del sindaco Paolo Truzzu, sentite le disposizioni della Asl di Cagliari.

Ieri davanti al parco hanno protestato cittadini e rappresentanti delle associazioni animaliste, tutti uniti nel sostenere che “quella strage poteva essere evitata”. Al centro della mobilitazione anche la modalità seguita dal Comune e dalla Asl. “Quando nella mattina di sabato è arrivata la notizia dell’aviaria a Monte Urpinu, la mattanza degli animali era già avvenuta”, dice Roberto Corona, di Lav Cagliari, la Lega anti-vivisezione. “Noi sappiamo che in Italia ci sono analoghi casi ma con una gestione totalmente differente, fondata sull’isolamento degli animali, non sul loro massacro”.

Nella protesta di ieri pomeriggio si racconta di “custodi andati via in lacrime dal parco, appena sono arrivate le squadre della ditta che hanno uccisi quasi tutti gli animali”, dice una donna che cura una delle colonie feline presenti a Monte Urpinu. Sul piede di guerra anche Laura Pinna, rappresentante di Antispecismo Cagliari, altra associazione che si occupa di tutelare gli animali. E proprio dalla protesta di ieri è arrivata la notizia che oggi si continua con la soppressione di pavoni, anatre e oche rimasti nel parco.

A certificare la presenza dell’aviaria a Monte Urpinu è stato l’Istituto zooprofilattico della Sardegna che ha eseguito gli esami sui pavoni trovati morti nei giorni scorsi. Controlli avvenuti nel più stretto riserbo, tanto che persino tra i consiglieri comunali la notizia non si è diffusa, proprio per evitare mobilitazioni contrarie alle decisioni assunte dal sindaco, massima autorità sanitaria di un Comune, e Asl, intervenuta attraverso il servizio di Sanità animale, guidato da Mario Ignazio Lai.

L’aviaria è una malattia letale per gli animali. Colpisce le vie respiratorie. E siccome si tratta di un virus “ad alta patogenicità – ha puntualizzato sabato il veterinario Lai – potrebbe essere trasmesso all’uomo”. Di qui la decisione di procedere in tempi rapidissimi con gli abbattimenti, così come è avvenuto. L’aviaria di Cagliari è stata classificata come Ia di tipo A e sottotipo H5.

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