Aviaria a Cagliari, il racconto: “Le ochette in strada per sfuggire alla mattanza”

Il racconto è di quelli che strappano la lacrimuccia. A Sardinia Post, con la richiesta di restare anonima, lo fa una gattara. Una donna che è stata testimone di una fuga dolorosa, quando si ama la vita. I fatti riguardano i casi di aviaria nel parco di Monte Urpinu a Cagliari, un focolaio che ha spinto la Asl a decidere l’abbattimento di tutti gli animali, ratificato poi dal Comune, visto che il sindaco è la massima autorità sanitaria a livello locale.

Sabato, “nel parco di Monte Urpinu ammantato di morte, abbiamo visto delle piccole oche arrivare sino alla strada, dal lato di via Zurito. Evidentemente, dice la gatta commossa, provavano a scappare dalla mattanza che c’è stata sabato ed è proseguita oggi. Una pagina triste della nostra città”.

Come noto, nel parco di Monte Urpini sono arrivate sabato mattina, intorno alle 7, le squadre di una ditta specializzata che hanno iniziato ad abbattere gli animali che vivono nel polmone verde della città. Alla fine la soppressione ha riguardato circa 240 esemplari, tra pavoni, oche, anatre e galline. Oggi il prosegue dell’attività sanitaria, disposta per evitare la propagazione del virus.

E se il sindaco Paolo Truzzu, su Facebook, ha detto la sua sulla vicenda promettendo “il ripopolamento” ma anche attribuendo alla Asl la decisione sull’abbattimento, per un altro verso gli ambientalisti del Grig hanno rilevato una incongruenza tra realtà e Piano nazionale di sorveglianza che, a differenza di quanto accaduto, indicava la Sardegna come regione a rischio zero nella diffusa dell’aviaria.

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