Paolo Fadda: “Todde ha ragione: non si rispetta l’immagine di Cagliari

Chi ha letto la bella ed opportuna lettera aperta che Giorgio Todde – intellettuale e scrittore autorevole – ha inviato di recente al sindaco di Cagliari tramite questo giornale, non potrà non essersi posto delle riflessioni e delle preoccupazioni sull’immagine che si va delineando per la città. Che non avranno riguardato soltanto le scalette delle monache Cappuccine od altri interventi un po’ incongrui (diremo così) sul riassetto operato in alcuni luoghi storici cittadini.

È parso infatti che si sia proceduto, purtroppo, in modo irrispettoso di quella che era, ed avrebbe dovuta rimanere, l’immagine della città. Quest’osservazione può riguardare, ad esempio, anche quel che si è fatto in alcune piazze, come quelle dedicate a Giuseppe Garibaldi e ad Antonio Gramsci: che paiono (almeno per quel che si intuisce) decisamente imbruttite, oltre che irrispettose della loro effettiva funzione urbana.

Credo che sia mancata, e che manchi tuttora, ai nostri amministratori un’idea della città; che non è una pura espressione verbale, ma che racchiude in sé quella che dovrebbe essere “la città dei cittadini”, cioè un luogo ove chi la abita la possa e la debba sentire, riconoscere, amare e rispettare come sua.
Tarantolati dalla voglia di realizzare dei lavori purchessia fra piazze e strade cittadine, questi amministratori cittadini non hanno badato a niente altro che non fossero dei nuovi basolati spesso invasivi, o delle nuove rotatorie, non tutte peraltro opportune.

Così pare desolante, ed incongrua, quella parte pedonalizzata del Corso che pare attrezzata perché vi sia ospitato un campo di volley o di basket e non certo un elegante passeggio, come forse si era pensato (oggi appare un vero e proprio vulnus stradale). Né diversamente si dovrebbe dire di quel che si va realizzando – sempre più lentamente – per il sovrappasso di via Cadello, di cui è difficile coglierne la “ratio” postavi dall’ideatore della nuova rampa.

Certo è che, almeno nell’urbanistica e nelle architetture d’esterno il nostro Comune non abbia certo brillato per acume e cultura, dimentico della preziosa “lezione” che un nostro illustre concittadino – Ubaldo Badas – gli ha lasciato con l’arredo del Terrapieno e dei Giardini Pubblici.

Ha quindi proprio ragione Todde nel segnalare al nostro sindaco quanto si va operando senza rispetto in molti luoghi cittadini. Ed ha avuto molta ragione a parlare di cultura e di rispetto dei e sui luoghi, perché alcune opere di arredo urbano paiono decisamente “esterne” alla storia ed all’immagine della città.
Si vorrebbe (e si spera che l’autorevolezza di Todde sia sufficiente) che a Cagliari si operasse nel pubblico come nel privato nel pieno rispetto di quella che è stata la storia e l’identità culturale della città: non vale aprire cantieri per opere purchessia, occorre sintonizzarli ed omologarli con l’immagine complessiva della città. Perché non venga sfigurata.

Infine, proprio da cagliaritano innamorato della sua città madre, debbo quindi un amichevole e riconoscente grazie a Giorgio Todde.

Paolo Fadda

 

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