Partito dei Sardi e Centro Democratico sono adesso un gruppo unico in Consiglio regionale. Oggi l’ufficializzazione di “Sovranità, Democrazia, Lavoro”, primo tassello di quel percorso annunciato a gennaio e che porterà alla nascita di un’unica forza politica, così come l’avevano annunciato l’assessore Paolo Maninchedda e il deputato Roberto Capelli.
Per il Cd ecco Roberto Desini (capogruppo) e Anna Maria Busia, mentre in quota Pds ci sono Augusto Cherchi (vicecapogruppo) e Piermario Manca. La rosa sarebbe stata completa anche così, visto che è sufficiente arrivare a quattro consiglieri. Ma a “Sovranità, democrazia, lavoro” si è aggiunto Alessandro Unali, il rifondarolo eletto con Sinistra sarda alle Regionali del 2004. Ma quel cartello elettorale, rappresentato in Aula pure da Fabrizio Anedda (Pdci), al momento è diviso.
Desini dice: “Oggi abbiamo formalizzato un passaggio noto da tempo e che proseguirà con la nascita di un nuovo soggetto politico caratterizzato su base regionale, ma con riferimenti nazionali”.
Fuori dai giochi, invece, Sel che nella massima assemblea sarda continuerà a formare un gruppo autonomo, sempre con Daniele Cocco capogruppo, sebbene nel progetto originario i vendoliani dovessero far parte del polo sovranista. E infatti con Pds e Cd avevano sperimentato il voto unitario attraverso la scelta dei grandi elettori per il Capo dello Stato.
Tuttavia, la decisione di Sel di non unirsi a Pds e Cd risulta essere esclusivamente tecnica, come spiega Francesco Agus, presidente della commissione Riforme. “Unendo tre gruppi – dice – il centrosinistra si sarebbe indebolito nella conferenza dei capigruppo. Abbiamo semplicemente fatto una valutazione di opportunità politica, ma nulla cambia nei rapporti della coalizione. Sel continuerà a dialogare con tutti i partiti, a cominciare dal Pd, forza di maggioranza relativa. Ma proseguiranno pure le nostre iniziative insieme a Pds e Cd, con i quali condividiamo la stessa visione sulla necessità di ridefinire gli equilibri tra Stato e Regione”.
La nascita di “Sovranità, democrazia, lavoro” segna anche il definitivo divorzio tra Pds e RossoMori che a inizio legislatura si erano uniti fondando “Soberania e indipendentzia”, dove sono rimasti Mario Usula e Paolo Zedda. Ma siccome, per Regolamento, ogni gruppo deve arrivare a quattro, se formato da consiglieri eletti in liste diverse, a Soberania hanno dato l’adesione tecnica, cioè solo formale, il vendoliano Eugenio Lai, vicepresidente del Consiglio, e l’indipendentista di iRs, Gavino Sale.
Al. Car.