Presidenza Anci, né Ciccolini né Deiana: spunta scheda in più, elezione sospesa

È successo di tutti ad Abbasanta, dove i sindaci sardi si sono riuniti per eleggere il nuovo presidente dell’Anci: ecco la cronaca di Sardinia Post.

Finisce con una sospensione l’elezione del nuovo presidente di Anci Sardegna, per la quale sono in corsa il sindaco di Bitti, Giuseppe Ciccolini, e quello di Bortigiadas Emiliano Deiana, entrambi del Pd. Ad Abbasanta, dove le fasce tricolori erano riunite, è successo che a fronte di 297 votanti nell’urna sono state contate 298 schede totali. Non è tutto: quando alle 10 di mattina c’è stata la registrazione dei primi cittadini-elettori , le presenze hanno raggiunto quota 304. Ma siccome prima di votare sono passate alcune ore, sette sindaci sono andati via e la loro assenza ha fatto mancare la maggioranza assoluta dei presenti richiesta dall’articolo 8 dello Statuto, al comma C (leggi qui).

Insomma, una mezza tragedia quella dell’Anci, con due diversi problemi che ora finiranno al vaglio della commissione nazionale di garanzia. Alla quale spetterà decidere l’eventuale annullamento del voto sardo.

Quanto alla scheda in più, si è trattato di un errore materiale. Certamente grave: se l’Anci nazionale lo dovesse confermare, invaliderebbe le elezioni. Ma non è stato un caso di brogli. Stando al racconto filtrato da Abbasanta, a un sindaco sono state consegnate due schede per l’elezione del Consiglio anziché una. E questo perché oggi insieme al presidente si votava anche per il nuovo parlamentino da 40 e per i delegati nazionali. Quindi su tre schede diverse. Di qui l’errore del doppione.

Relativamente alla maggioranza assoluta, il problema è saltato fuori alle sei di sera, quando si è concluso lo spoglio per la carica di presidente: a Ciccolini sono andate 152 preferenze mentre a Deiana 141. Ma per vincere con la maggioranza assoluta ne sarebbero servite 153, visti i 304 votanti. Tre le schede bianche. Una, infine, è stata annullata perché c’era scritto Ciccottini anzichè Ciccolini.

L’assemblea è stato sciolta solo alle 19, con la decisione di sospendere il verdetto e consegnare i verbali alla commissione nazionale di garanzia. Ma Ciccolini, all’Ansa, ha puntato i piedi. “Ho vinto io”, ha detto la fascia tricolore di Bitti. “Mi auguro che, al di là delle interpretazioni burocratiche, di cui non mi interesso, Deiana prenda atto che i sindaci hanno deciso”.

Di tutt’altro segno la posizione del sindaco di Bortigiadas: “Le regole statutarie non le sceglie né Emiliano Deiana né Giuseppe Ciccolini e queste regole dicono che serve la maggioranza assoluta dei votanti, cioè i registrati al momento dell’inizio dell’assemblea”.

Sullo sfondo lo scontro strettamente politico. Al fianco di Ciccolini, candidato Pd dalle aree Cabras, Fadda e Lai, si sono schierati anche l’Udc di Giorgio Oppi e la parte di Forza Italia che fa riferimento al capogruppo in Consiglio regionale Pietro Pittalis e all’altra azzurra dell’Aula Alessandra Zedda. Deiana, invece, si è candidato come indipendente, in rottura all’establishment del suo partito.

All’apparenza Golia contro Davide. Invece nell’Assemblea di Abbasanta i sindaci hanno mandato all’aria i giochi. La cartina di tornasole è nei numeri. Quando si è trattato di votare i delegati nazionali l’asse tra pezzi di Pd, di Forza e di Udc ha retto: la lista Ciccolini ha preso 158 voti mentre quella di Deiana 114. Uno scarto di 44 preferenze. Invece sul candidato presidente la distanza si è ridotta a 11. Questo significa che 33 sindaci non sono rimasti allineati.

Impossibile, visto il voto segreto, conoscere i nomi dei ribelli. Ma a fare da ago di bilancia c’era oggi il raggruppamento civico di cui si sono fatti portavoce il sindaco di Nuoro, Andrea Soddu, e quello di Castelsardo, Franco Cuccureddu, espressione del movimento “Insieme per le autonomie”. Il primo, a inizio assemblea, ha proposto “un presidente espressione di tutti, non di una sola parte”. Il secondo, invece, ha presentato un documento in cinque punti che, in teoria, poteva essere fatto proprio da un terzo candidato, alternativo a Cicciolini e a Deiana, ma non è stato trovato.

Ciccolini, tuttavia, si è detto soddisfatto dei propri supporter politici: “È stato un congresso corretto che ha visto il confronto tra due candidati. Credo di aver superato in modo chiaro e inequivocabile il mio avversario. Mi aspetto il riconoscimento della vittoria per cominciare a lavorare tutti insieme”. Così, invece, Deiana: “Riconosco che Ciccolini ha preso 152 voti sostenuto da tutto il gotha del Pd, dall’Udc di Giorgio Oppi, da Forza Italia e da Insieme per le autonomie. Nonostante questo, hanno prevalso di una incollatura. Ma siccome la regola statutaria è chiara, la votazione è da annullare e il congresso sarà riconvocato. Per l’Anci Sardegna si apre un enorme problema politico e valutarlo sta alla saggezza di Ciccolini”.

Vero è che il sindaco di Bitti, visti gli endorsement e il sostegno ricevuto, avrebbe dovuto vincere a mani basse. Ma non è successo. L’osservazione, a inizio assemblea, l’ha fatta anche il primo cittadino i Modolo (Oristano), Omar Hassan: “Plaudo alla presenza dei consiglieri regionali, ma mi sarebbe piaciuto vederli anche in altre occasioni, non solo oggi in questi momento elettorale. Ci hanno chiamato nei giorni precedenti, ma io voterò secondo coscienza”.

Tra gli esponenti dell’Assemblea regionale sono stati segnalati i dem Cesare Moriconi e Valter Piscedda, più Pittalis e Oppi. Nella doppia veste di primi cittadini e onorevoli ecco invece Gianmario Tendas (Solarussa), Giuseppe Fasolino (Golfo Aranci) ed Eugenio Lai (Escolca). Ha votato anche la deputata-sindaca Romina Mura (Sadali).

Alessandra Carta
(@alessacart on Twitter)

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